TRIESTE. Erano in due. E lei, una settantenne triestina, commerciante della zona, a Opicina, era da sola. I due malviventi si sono appostati, hanno osservato i movimenti della donna. L’hanno seguita a distanza fino a sotto casa, in via dei Papaveri. E poi, quando non c’era nessuno attorno, hanno colpito approfittando del buio: uno dei due ha estratto un coltello costringendo la vittima a consegnare i soldi – 500 euro – che aveva con sé e pure il cellulare. Poi la fuga. Quella cifra era l’incasso di giornata che la commerciante aveva appena preso dalla cassa del proprio negozio.
Ennesima rapina. Ma stavolta sull’altipiano carsico, dove peraltro nelle ultime settimane si sono verificati alcuni furti nella abitazioni. Il fatto, di cui si ha notizia solo ora, è avvenuto giovedì sera, attorno alle sette e tre quarti. Sul caso stanno ora indagando gli agenti della Polizia di Stato, intervenuti sul posto. Ci sono pochi elementi, soprattutto per riuscire ad abbozzare una sorta di identikit della coppia di criminali; ciò che si sa è che si esprimevano in italiano ma con chiaro «accento slavo», così ha riferito la settantenne. Stando a quanto si apprende, inoltre, i due non sarebbero stati a volto coperto. Ma, come detto, era buio.
Le circostanze della vicenda lasciano chiaramente intendere come la signora sia stata tenuta sotto osservazione dai rapinatori. I quali evidentemente ne conoscevano le abitudini: sapevano che a fine giornata avrebbe preso con sé l’incasso. Insomma, sono andati a colpo sicuro.
Fortunatamente la settantenne non si è fatta male: da quanto risulta sarebbe stata spintonata, ma senza subire lesioni. Resta lo spavento – anzi lo choc – di trovarsi improvvisamente un coltello puntato addosso, nel buio, da due sconosciuti che vogliono soldi.
Le indagini della Polizia di Stato sono in corso. Una possibile geolocalizzazione del cellulare rubato potrebbe aiutare a circoscrivere le ricerche della coppia di rapinatori.
