foto da Quotidiani locali
Striscioni, cori, megafoni, tamburi per un obiettivo comune: fermare la costruzione di un mega polo logistico in un terreno coltivato a grano.
Oltre 300 persone sabato pomeriggio hanno sfilato in corteo tra le vie della zona industriale di Maserà per chiedere a gran voce di fermare un progetto che coprirebbe un’area di 100 mila metri quadrati che dovrebbe sorgere in via Bolzani, per volontà della società Start.
«Riteniamo che un’amministrazione per fare il bene dei cittadini dovrebbe mettersi una mano sulla coscienza, senza spacciare questo intervento impattante come benessere e come progresso. Per noi il bene del paese e dei suoi abitanti sono un’altra cosa e oggi lo abbiamo fatto sentire a grande voce», spiega Luca Bertolin, portavoce del comitato Lasciateci Respirare di Maserà. «Dietro le quinte di questo intervento si cela un progettista che si era battuto per fermare la cementificazione della zona industriale, l’architetto Maurizio Conte. Gli altri attori sono Luigi Maria Rizzolo, che nel suo curriculum vanta una laurea di cui non si ha notizia, assieme a Sante Costa, scomparso dalla politica nel 2005 dopo essere stato colto in flagrante con una mazzetta. Queste sono le tre persone, con il benestare dell’amministrazione comunale, che vogliono cementificare il nostro territorio a discapito di una viabilità e qualità della vita sostenibile».
Numerosi gli interventi dei portavoce delle associazioni ambientaliste locali che hanno messo in luce il continuo consumo di suolo, l’aumento di traffico e la mancanza di visione di uno sviluppo compatibile con l’ambiente: «Nonostante i proclami e le leggi sullo stop al consumo di suolo si continua a costruire producendo dei danni di carattere ambientale e sociale altissimi», chiosa l’ambientalista Francesco Miazzi.
Gli fa eco la consigliera di minoranza di Maserà, Elena Coppola, che ricorda come la Regione Veneto avesse fermato un progetto simile nel 2004 a causa della viabilità non idonea: «Da allora non è cambiato nulla. Il polo intaccherà la vita di 70 famiglie, l’aspetto idrogeologico della zona e porterà inquinamento, traffico e smog».
A sostenere i cittadini e le associazioni sono arrivati i consiglieri regionali Andrea Zanoni del Pd, Elena Ostanel per il Veneto che Vogliamo, Lorenzo Guaia per Europa verde, il deputato pentastellato Enrico Cappelletti e la consigliera del Comune di Padova Chiara Gallani, che hanno ricordato come la politica non voglia prendere in mano la situazione dei poli logistici. I manifestanti ora si aspettano che le loro richieste per un futuro più sostenibile siano ascoltate e chiedono delle risposte dalle istituzioni, dato che la provincia di Padova è la prima in Veneto per consumo di suolo e che in tutta la regione – seconda in Italia per cementificazione – ci sono oltre 11 mila capannoni vuoti ed abbandonati.