TRIESTE «Dovremmo fare lo sforzo di ricostruire una difesa comune e ciò non si realizza creando una nuova scatola vuota, un nuovo Commissario europeo senza portafoglio e senza competenze reali, ma si realizza se c'è la vera volontà politica da parte dei Governi di mettere insieme le competenze su cui sono sempre stati più gelosi e cioè la politica estera e di difesa».
Ne è convinta la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, intervenuta in videocollegamento alla conferenza organizzata dal Pd di Trieste così intitolata: “Per una Europa più libera, forte, giusta. Le nuove sfide dell’integrazione”.
Per la segretaria dem questo «è un passo necessario anche per tornare ad avere un'Europa che esercita un ruolo politico e diplomatico forte nella costruzione della pace». Il riferimento è ai «due conflitti in corso che stanno pesando moltissimo sulla scena europea e internazionale».
Come «ritrovare afflato d'Europa per la pace? Con un'Europa che abbia una voce sola e forte in tema di politica estera e di politica di sicurezza comune», ha concluso Schlein.
«L’Ue nata per non riprodurre gli errori dei nazionalismi»
«L’Europa può e deve esercitare un ruolo per far terminare i conflitti, è parte della sua vocazione. L’Europa nasce per non vedere riprodotto l’errore dei nazionalismi che hanno prodotto solo una cosa, le guerre. Riuscire invece a mettere in comune le competenze, le risorse e le speranze è proprio quello per cui l’Europa è nata. Un’Europa che abbia più voce per la pace, un’Europa sociale, un’Europa del lavoro, un’Europa che guarda a guidare la transizione ecologica. L’Europa - ha concluso Schlein - ha tutte le possibilità di guidare questa conversione».
«Pretendere un ruolo politico europeo per far cessare conflitto in Ucraina. Mandare truppe sarebbe imperdonabile»
«Supportare il popolo dell'Ucraina è giusto, sarebbe un errore imperdonabile partecipare direttamente mandando truppe sul suolo ucraino. Su questo abbiamo detto parole chiare anche al congresso del PSE e non siamo stati gli unici – ancora la segretaria dem-. Continuiamo a confermare il nostro supporto al popolo ucraino invaso e al contempo pretendiamo un ruolo politico europeo che crei le condizioni per far cessare quel conflitto e per costruire una pace giusta alle condizioni che saranno proprio gli ucraini a stabilire».
«Medio Oriente, cessare il fuoco»
«Per quanto riguarda il conflitto in Medio Oriente, la nostra preoccupazione è fortissima per quello che sta accadendo a Gaza – ancora Elly Schlein in un videocollegamento -. Abbiamo una nostra delegazione che è andata là anche a misurare quanto sia impossibile inviare aiuti umanitari. Questo noi non lo accettiamo. Continueremo a insistere che gli aiuti umanitari possano arrivare alla popolazione di Gaza e sulla necessità immediata di un cessate il fuoco per fermare questo massacro».
«Gravissimo che Von der Lyen voli in Egitto con Meloni»
Trovo gravissimo che domani la presidente della Commissione Europa Ursula von der Leyen voli in Egitto insieme a Giorgia Meloni per promettere risorse al regime di Al-Sisi in cambio del controllo e dello stop alle partenze. Questo approccio in questi anni ha solo calpestato diritti fondamentali e non ha prodotto una soluzione di solidarietà europea per cui noi continueremo a batterci» ha concluso Schlein.
«Una giornata che serve a segnare una differenza tra l’Europa che vogliamo come partito socialista europeo. Che vogliamo come progressisti». Ha dichiarato nell’occasione la deputata Pd Debora Serracchiani:
«Il Partito Democratico - ha aggiunto - tra l’altro ha lanciato la candidatura di Schmit, che è una candidatura che si fonda sull’Europa sociale, solidale, che pensi al tema della precarietà, del lavoro e dell’allargamento, ma con quella intelligenza che oggi dice che l’Europa deve cambiare. Cambiare nelle regole e nella propria prospettiva. Ovviamente - ha spiegato - con dei punti fermi che sono stati delineati e che riguardano il posizionamento dell’Europa sui grandi temi. Mi riferisco alla politica estera, al tema delle guerre, all’appoggio all’Ucraina, all’attenzione massima a quello che sta succedendo tragicamente a Gaza. E poi - ha aggiunto - c’è il tema dei flussi migratori. Parlarne qui, a Trieste, è importante perché lo sguardo sui Balcani è sempre uno sguardo di prospettiva».