foto da Quotidiani locali
POLA. Una piantagione di tulipani nella campagna di Portole, nel cuore dell'Istria: era questo il progetto dell'ex ministro croato dell'Economia ed ex direttore della società di assicurazioni Croatia Hrvoje Vojković, da attuare con 400 mila euro erogati dai fondi europei. Ma non è mai stato piantato un solo tulipano. E l'ex ministro è finito agli arresti proprio nella sua villa con piscina a Portole, assieme a un presunto complice, per sospetta frode finanziaria a danno dell'Unione europea. Del caso scrive ampiamente la stampa croata, dopo il comunicato diffuso dall'Eppo - la Procura europea - che nei confronti di Vojković ipotizza il reato di truffa sulle sovvenzioni e falsificazione di documenti ufficiali.
Dopo l'interrogatorio tenuto nell’Ufficio dell'Eppo a Zagabria, l’ex ministro è stato rilasciato: si attende ora l'avvio dell'inchiesta. Interpellata dai media, l'Agenzia croata per i pagamenti nell'agricoltura, pesca e sviluppo rurale ha precisato che Vojković aveva partecipato a tre bandi di concorsi per fondi europei chiedendo sovvenzioni per 400.000 euro, che però non sono mai stati versati in quanto la documentazione allegata al progetto dei tulipani - così l’Agenzia - era risultata contraffatta. Una volta ricevuta questa informazione, la Procura europea è intervenuta in quanto viene considerato reato il solo - per ora ipotizzato - tentativo di truffa. I fotoreporter in Istria hanno fotografato la tabella che indica il vivaio di fiori della società Nasa farma (“La nostra fattoria”) di Vojković, tabella dietro la quale però di tulipani non se ne vedono.
La vicenda rientra nella casistica ormai ricca, in Croazia, di episodi di questo tipo relativi ai fondi europei. Ci sono stati in passato anche casi di tentativi riusciti ma poi scoperti, tanto che i responsabili - oltre a restituire le sovvenzioni - hanno pagato anche sul piano penale. Né fa onore alla Croazia il rapporto annuale dell'Eppo relativo al 2023. Il Paese figura in testa alla classifica degli Stati comunitari in relazione al numero di denunce di reati che ledono gli interessi finanziari dell'Ue. Per la precisione, le denunce sono state 433, e si traducono nella percentuale più alta non solo tra i 22 Paesi in cui hanno sede gli uffici dislocati della Procura, ma tra tutti i Paesi comunitari. Solo l'anno scorso sono state avviati 36 indagini relative a un volume finanziario di 69 milioni di euro. In totale finora l'Eppo di Zagabria ha aperto 47 fascicoli di indagini per malversazioni pari a 278 milioni di euro. La Croazia rientra tra i 19 Paesi in cui lo scorso annol’ Eppo ha proceduto alla confisca dei beni di provenienza illegale, e ha congelato conti bancari per 1,6 milioni di euro.
Come si spiega l'aumento delle denunce alla Procura europea? Nel rapporto vengono indicati due fattori: la maggior fiducia dei cittadini croati verso l'Eppo; e l'aumento dei casi sospetti rispetto agli altri Paesi comunitari.