foto da Quotidiani locali
«La vittoria sarebbe un toccasana e proveremo a centrarla, ma la prima cosa è fare risultato a tutti i costi e tenere dietro la Triestina». Andrea Mandorlini non ci gira attorno e alla vigilia della sfida del Martelli (il 5 marzo) ricorda a tutti il principio base di ogni scontro diretto: l’ideale è vincerlo ma guai a perderlo.
E dato che il Mantova in questo campionato ne ha persi a bizzeffe, il mister tiene a ribadire che la base su cui costruire la salvezza è «difendere da squadra, come abbiamo fatto a Crema. Non ci sono segreti, nel calcio per prima cosa bisogna essere solidi; se non lo sei, mentre provi a costruire poi crolla tutto il castello. E dunque noi dobbiamo sempre tenere ferma la nostra base, per poi migliorare nello sviluppo del gioco, dove anche il rientro di De Francesco ci darà una mano. Cosa mi aspetto in più rispetto al match con la Pergolettese? Qualcosina abbiamo fatto in allenamento e quel poco lo pretendo».
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La raccomandazione di Mandorlini è legata non soltanto al passato della squadra ma anche alla qualità dell’avversario. Che ha soltanto 26 punti in classifica ma che nelle ultime settimane ha viaggiato a ritmi da playoff. «La Triestina a gennaio ha cambiato 6-7 titolari, ha preso giocatori importanti e ha valori tecnici che non hanno nulla a che fare con il penultimo posto in classifica. Ci aspetta quindi una partita difficile, dobbiamo essere consapevoli che ci sarà da soffrire. Così come sarà per loro, ovviamente».
Il mister è alle prese anche con diverse defezioni e alla vigilia del match non ha ancora chiaro il quadro dei giocatori disponibili, perché alcuni sono ancora febbricitanti: «Siamo messi un po’ così, 3-4 ragazzi mancheranno, qualcuno è tornato ad allenarsi dopo l’influenza, qualcun altro speriamo di recuperarlo in extremis. Comunque la rosa è ampia, troveremo le soluzioni migliori. Ripeto, sarà una gara difficile contro un avversario di valore, ma noi ci saremo: siamo il Mantova, giochiamo in casa e vogliamo fare risultato a tutti i costi».
Per Mandorlini, ex di turno, sarà anche l’esordio al Martelli da tecnico dell’Acm: «Sarà un’emozione, è uno stadio bello e carico di storia. Speriamo di esserne all’altezza. La Triestina fu la prima squadra che allenai, un’esperienza bella anche se finì con un’assurda sconfitta nella finale per la promozione in C1».
Finale dedicato ai tifosi e al clima da lotta salvezza: «Spero che domani i nostri tifosi vengano allo stadio in buon numero, abbiamo veramente bisogno del loro sostegno. In questo momento c’è bisogno di tutti: in campo conterà più la personalità della tecnica, perché la fine del torneo si avvicina, i punti pesano sempre di più e la pressione aumenta. Sentirsi spinti dagli spalti aiuta».
