Propositivo l’incontro tra il consiglio d’amministrazione e i soci della Canottieri Mincio ieri pomeriggio al MaMu. Una convocazione informale e abbastanza partecipata, quella voluta dal presidente Gianni Mistrorigo, per comunicare diverse novità per la stagione 2023 e ricevere indicazioni per future modifiche dello statuto in sede assembleare. Ad iniziare dalle modalità di esclusione dei soci morosi rimasti in totale 280 rispetto ai 486 del settembre 2022. Pur senza votazione l’orientamento più condiviso tra quelli illustrati dal consigliere Luca Ughini è stato di concedere un’ulteriore dilazione per il pagamento fino al 31 maggio 2024, bloccando però le relative tessere per l’ingresso da marzo 2023. Diversi interventi sulle quote di ammissione attualmente ferme a 2.800 euro dal 2007 e a mille per i giovani sino ai venticinque anni dal 2015. La proposta del consiglio è di ridurre la prima a 2.600 e innalzare la seconda a 1.150. Sullo sfondo la preoccupazione per il progressivo decremento dei soci ora 6.712: da fine 2023 potrebbero ridursi di altre 500 unità, rispetto ai 7.160 del 2019 anno pre Covid. Al consigliere Luca Quiri il compito ingrato di comunicare le quote 2023 comprensive di Iva e indice Istat: 413/414 euro per i soci ordinari, ma lo stesso ha confortato i presenti che le previsioni per il bilancio 2022 «non sono da profondo rosso e potremmo anche chiudere in utile». Importanti il calo dei consumi del 43% dell’energia elettrica e del 41% del gas con le parziali chiusure da ottobre della sede anche se i costi sono lievitati per i prezzi del mercato a 120mila euro. Il tanto criticato stop anticipato alle piscine ha consentito, ad esempio, un risparmio di 18mila euro. Tra le comunicazioni di servizio il frequentatissimo chiosco che sarà ampliato e le gestioni con il self service e la terrazza diversificati. Non è mancato nella pacata discussione chi ha riproposto di far uscire la Canottieri dall’ambito cooperativistico e farla diventare una società per azioni.
