Un’occasione persa in zona Europa. Con il pareggio i bianconeri rimangono all’ottavo posto a quota 25, in attesa di affrontare in trasferta la Juventus fra tre giorni
Basta un solo vero errore a pochi secondi dal calcio d’inizio per impedire all’Udinese di prendere la corrente della zona Europa, sfruttando il pareggio dell’Atalanta per accorciare le distanze con il settimo posto. Finisce così con un pareggio la sfida con l’Empoli, sul quale pesa il gol subito concesso in apertura e rimontato solo parzialmente dalla rete di Pereyra nella ripresa.
Il difettuccio era emerso in modo chiaro già nelle ultime amichevoli, quelle che avevano rimesso in moto la “banda Sottil” durante l’interminabile sosta riservata al Mondiale. Amichevoli incoraggianti anche nei risultati negli incroci con le squadre di serie A, ma contraddistinte sempre da partenze lente, impacciate, quasi svogliate, di sicuro all’insegna della disattenzione.
Non a caso il tecnico di Venaria Reale aveva posto l’accento, alla vigilia, sull’approccio, sulla volontà di mettersi subito in moto, onde evitare spiacevoli sorprese: le gare di campionato non sono dei test come quello di Cremona dove prendi un gol e dai due “sgasate” per mettere davanti il muso grazie al talento.
No, non funziona così e l’Empoli l’ha fatto capire capitalizzando al massimo l’azione sull’asse Caputo-Baldanzi che ha portato gli azzurri di Toscana in vantaggio. Anche perché, su un tesoretto del genere, puoi costruire un’intera partita.
Ma a dire la verità, quella rete a freddo non è stata la prima sorpresa della serata al Friuli che si è aperta, invero, con la scelta (tecnica) dell’esclusione di Jaka Bijol al centro della difesa, là dove si è visto invece il rientrante Rodrigo Becao con Nehuen Perez a destra ed Enzo Ebosse, reduce dal Mondiale (seppur da comprimario). Pronti, via e il buon Ciccio (Caputo) sfrutta proprio una mezza incertezza del camerunese per infilarsi in area e servire un pallone arretrato per il gol del vantaggio.
Da lì tanta Udinese che si è fatta preferire nel possesso palla e per la “massa” di gioco prodotta, alla quale ha fatto seguito, nel corso della partita, un numero notevole di tiri verso la porta di Vicario. L’occasione può squillante al tramonto del primo tempo, quando Pereyra centra un palo clamoroso che avrebbe portato al pareggio (meritato) prima dell’intervallo.
Il “Tucu” anche stavolta ha agito sulla fascia destra – di alto livello il duello con il dirimpettaio Parisi – con Arslan e Lovric interni titolari ai fianchi di Walace, mentre a sinistra si è rivisto Udogie (decisamente importante per le impennate prodotte).
Nella ripresa, sempre con Success e Beto in attacco (Deulofeu non era neppure in panchina), l’assalto ha assunto toni epici: scene da Fort Apache, da puro film Western, con la cavalleria bianconera pressante. 61 per cento di possesso palla, 16 tiri effettuati, 8 corner contro uno: ecco i dati statistici al momento dell’1-1 di Pereyra, a centro area per chiudere in volée un cioccolatino di Udogie. E l’azzurrino non si ferma qui.
Dopo una decina di minuti accelera come una fuoriserie e costringe Akpa Akpro al fallo da “giallo”. Il secondo che si trasforma inevitabilmente in “rosso”. Empoli in dieci e lì Sottil cerca di pesare il jolly. O meglio, i jolly, visto che dopo aver inserito Samardzic e Makengo (per Arslan e Lovric), cambia anche gli esterni Pereyra e Udogie con Ehizibue ed Ebosele, oltre a Beto con Nestorovski. Un azzardo? Un modo per non spremere troppo i titolari in vista della gara di sabato con la Juventus?
Di certo la spinta dell’Udinese non è più così fluida, nonostante la superiorità numerica. Anche l’Empoli cambia qualcosa e la partita finisce nel freezer con un accenno di rissa su una caduta di Nestorovski in area, una simulazione per i toscani e l’arbitro Serra che sventola il giallo poco prima di chiudere le trasmissioni. Uno a uno. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA