La fidanzata e gli amici lo aspettavano quella sera a casa, nel Portogruarese, dove erano ospitati per le feste natalizie, ma C.W.C., 44 anni, rappresentante di commercio di Santa Croce sull’Arno, in provincia di Pisa, ha trovato la morte sulla pista Nazionale Alta a Piancavallo, a quota 1.800 metri.
Dalla ricognizione esterna sulla salma, in obitorio, il medico legale Lucio Bomben ha attribuito la causa del decesso a un infarto.Sarà il professor Stefano D’Errico di Trieste a eseguire invece l’esame autoptico il 3 gennaio. Per le morti cardiache improvvise al di sotto dei 50 anni esiste un protocollo speciale con l’azienda sanitaria: i dati vengono raccolti anche a fini statistici.
I carabinieri della stazione di Aviano, coordinati dal pm Andrea Del Missier, avevano già escluso nell’immediatezza la responsabilità di terzi nell’accaduto.
La gita sulla neve
Il44enne cinese ha deciso di trascorrere la giornata sulle piste da sci a Piancavallo. È partito dal Portogruarese al volante della sua nuova Fiat e ha parcheggiato nel piazzale del comprensorio sciistico. Era ben equipaggiato: indossava il casco, la protezione lombare, i parastinchi. Poco dopo le 15 è stato rinvenuto esanime in mezzo alla pista da sci, in un tratto sempre innevato e senza difficoltà, all’inizio della discesa dalla seggiovia Tremol 2.
Il soccorso in pista
Luisa Del Ben, vigile del fuoco di stanza a San Vito al Tagliamento, in questi giorni in ferie, è stata fra i primi a soccorrerlo. Si trovava a Piancavallo per trascorrere una tranquilla giornata sugli sci, invece prima ha prestato assistenza a uno sciatore dodicenne rimasto ferito sulla Nazionale Alta («tremava tutto per il dolore»), poi si è ritrovata nuovamente in prima linea nei soccorsi allo snowboarder cinese.
La testimonianza
«Era fermo, disteso sulla schiena, privo di conoscenza con la tavola da snowboard ancora ai piedi – ricorda Luisa Del Ben–.Un ragazzo gli stava già facendo il massaggio cardiaco, mi sono affiancata. Come vigile del fuoco ho seguito un corso di primo soccorso e ho anche il brevetto per il soccorso su neve e ghiaccio. Ho eseguito il primo check up, seguendo le procedure: era privo di battito, non respirava, ma il corpo era ancora caldo. Era appena successo. Ho allertato subito il 112, affinché mandassero l’elicottero e il soccorso piste sul posto. Hanno portato il defibrillatore. Ci siamo alternati nelle manovre di rianimazione cardiopolmonare in tre o quattro di noi, ma non si è mai ripreso. Noi abbiamo continuato imperterriti con le compressioni e le insufflazioni, 32, 32, continuative per circa 45 minuti. Il dae non ha mai rilevato l’attività per dare le scariche. La dottoressa dell’elisoccorso ha cercato di effettuare la ventilazione ma si è accorta che c’era un’emorragia interna e ormai c’erano segni evidenti della perdita di vitalità. Mentre gli facevamo il massaggio cardiaco, lo abbiamo monitorato, ma non ha mai ripreso il battito o il respiro... Tutto quello che era possibile fare, l’ho fatto...».
L’identificazione
L’uomo non aveva documenti. Li aveva lasciati nella sua auto, parcheggiata a Piancavallo, che è stata individuata grazie alla chiave che portava con sé. Il direttore del polo sciistico Andrea Capovilla (Promoturismo) ha seguito passo dopo passo tutte le operazioni, fino al complesso recupero della salma, conclusosi in serata.
Con il passare delle ore, la notizia del decesso del rappresentante di commercio si è diffusa a Piancavallo, nella cerchia degli amici nel Portogruarese e a Santa Croce sull’Arno.
