GORIZIA. Due strategie per continuare lo stato di agitazione e far sì che i riflettori si accendano sulle carenze degli organici, fra il personale amministrativo, degli Uffici giudiziari di Gorizia. L’assemblea dei lavoratori ha approvato le proposte formulate dai sindacati. Erano presenti Enrico Acanfora e Claudio Franzò (Confsal Unsa), Mauro Cenci (Fp Cgil) mentre Salvatore Montalbano (Cisl Fp) era assente per motivi familiari e, a rappresentare la sigla, è intervenuto Massimo Bevilacqua.
A fare il punto Acanfora che parla a nome di tutti i colleghi perché la battaglia è condivisa. «All’assemblea hanno preso parte tutti i lavoratori degli Uffici giudiziari. Abbiamo relazionato loro l’esito, negativo, dell’incontro con il prefetto Raffaele Ricciardi. Come ampiamente noto, il tentativo di conciliazione con la Prefettura non ha avuto esito positivo - sottolinea Acanfora -. Peraltro, questa è una vertenza anomala perché tutti sono d’accordo nel sostenere che la situazione degli organici va risolta in tempi brevi. È d’accordo il prefetto, sono d’accordo il presidente del Tribunale Riccardo Merluzzi e la procuratrice capo facente funzioni Lucia Baldovin».
I sindacati hanno rimarcato che gli Uffici lavorano in condizioni molto difficili, non riuscendo a garantire i servizi. «E in una situazione già critica di suo, c’è poi la condizione ancor più complicata del Giudice di Pace, fiaccato dalle centinaia di pratiche per il Centro rimpatri e per il Cara di Gradisca». Ed ecco allora le due soluzioni proposte dalle forze sociali e approvate dall’assemblea dei lavoratori: «Alla ripresa dell’attività dopo le festività di fine anno - annota Acanfora - andremo a chiedere un incontro urgente al presidente della Regione Fedriga. Poi, verso la metà di gennaio, organizzeremo un sit-in davanti al Palazzo di Giustizia. Durerà un’ora e utilizzeremo il tempo destinato alle assemblee. Sarà l’occasione per manifestare contro questa carenza di personale. Lo stato di agitazione è stato proclamato non per motivi economici ma perché gli uffici funzionino». Peraltro, i sindacati hanno già inoltrato una richiesta di incontro al presidente del Tribunale per affrontare, assieme, l’organizzazione del lavoro e degli organici.
In questa fase, l’arma dello sciopero non è ancora contemplata. «Utilizziamo altri strumenti - spiega il sindacalista -. Poi, vedremo gli effetti delle nostre azioni di protesta e, eventualmente, alzeremo il tono e il livelli. Deve esser chiaro che ulteriori assunzioni nel pianeta giustizia non possono tagliare fuori Gorizia».
In Tribunale, su un organico di 38 persone (escluso il dirigente) sono in servizio 22 unità, di cui due assenti per maternità per ancora un anno e uno assente da un anno per grave malattia. Di fatto, sono presenti 19 persone, pari al 50% dell’organico. Anche alla Procura della Repubblica non ci sono grandi motivi per sorridere perché, complessivamente, su un organico di 29 unità, sono in servizio in 11, di cui peraltro uno è, da due mesi, in infortunio e un’altra in malattia: poco più di un terzo della pianta organica. Da qui, la vertenza dei sindacati che chiedono di mettere nelle condizioni di poter far lavorare gli Uffici giudiziari senza affanni.
