Tante prenotazioni per festeggiare in città l’arrivo del 2023. In particolare aumentano i turisti stranieri. Federalberghi: «Ok anche il ponte dell’Immacolata»
TRIESTE. Dopo due anni da dimenticare, il settore ricettivo triestino tira un sospiro di sollievo durante le festività. Camere verso il tutto esaurito per il Capodanno, con tante prenotazioni già pervenute da tutta Italia e dall’estero, con un aumento degli stranieri. Presenze, anche se non troppo numerose, nelle giornate di Natale, mentre si sta per chiudere un ponte dell’Immacolata che ha fatto registrare una buona affluenza. Un periodo positivo quindi, con una spinta importante sul fronte degli affari, anche se continuano a pesare i rincari sulle bollette, tanto che alcuni alberghi chiuderanno nel 2023 per alcuni mesi, fino alla primavera.
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LE PREVISIONI DI FEDERALBERGHI
Guerrino Lanci, presidente di Federalberghi Trieste, anticipa che «dal 28 dicembre le richieste sono tante, si va verso un sold out e un ottimo riscontro che continua fino all’8 gennaio». Il ponte di festa che sta per finire «è andato molto bene fino a qualche giorno fa, poi a causa del maltempo tutto è stato un po’ rallentato. Le adesioni dell’ultimo minuto sono mancate, e ci sono camere vuote, anche se l’occupazione in generale possiamo dire sia buona, con tanti turisti italiani e qualche austriaco. Le giornate attorno al Natale invece sono tranquille, come accade sempre». Un buon andamento quindi delle richieste anche se gli albergatori riusciranno a far quadrare i conti con difficoltà, alla luce del caro energia da fronteggiare ormai da mesi: «Aumenti tra il 25 e il 30% che non si recuperano con un maggior riempimento delle stanze – precisa Lanci –, tanto che alcuni stanno pensando di chiudere a gennaio fino alla prossima primavera, nell’ottica di risparmiare, considerando che, quando hai un’occupazione minima, rischi di doverti accollare più costi di quanti ci siano se la struttura resta inutilizzata. Diversi hotel a Trieste e in provincia ci stanno pensando, con l’idea di mettere in cassa integrazione momentaneamente il personale».
MIO ITALIA: «SI RIDUCA L’IVA»
Anche Andrea Sinico, presidente regionale del Movimento imprese ospitalità (Mio Italia), rileva come i costi siano aumentati per il settore: «La stagione è sicuramente positiva come prenotazioni, con arrivi continui ormai da mesi, ma il susseguirsi di rincari non aiuta, e non solo come bollette, spendiamo tanto di più ad esempio per le lavanderie e per gli alimenti. E considerando che gli alberghi offrono almeno la colazione, sentiamo il rialzo su tanti prodotti». Almeno, conferma Sinico, che è anche il titolare dell’hotel James Joyce, «su Capodanno si va verso il pienone, e ci sono già tante prenotazioni sia per i giorni prima che per quelli dopo il 31 dicembre». E la speranza per l’imprenditore è che «nonostante ci sia un recupero negli affari, con una netta ripresa nel 2022, ci sia comunque una diminuzione dell’Iva per il settore alberghiero. Ho sentito di un’ipotesi di riduzione e lo speriamo davvero. Come Mio avevamo già proposto un provvedimento simile per la ristorazione, due anni fa, durante la pandemia».
I GRANDI HOTEL VERSO IL TUTTO ESAURITO
Intanto molte strutture continuano a ricevere telefonate e mail, da parte di chi vuole celebrare l’arrivo del 2023 a Trieste. Tra i più grandi alberghi cittadini al Savoia Excelsior Palace ancora poche stanze libere per Capodanno, «una ventina circa, mentre per il cenone è già tutto esaurito», racconta il direttore Riccardo Zanellotti, «sul fronte delle provenienze abbiano notato un aumento degli stranieri, non solo per questo periodo ma nel corso di tutto il 2022. Avevamo paura che negli ultimi giorni dell’anno non ci fosse molto movimento, perché in tanti comprensori sciistici italiani c’è già tanta neve, e sappiamo bene che austriaci, svizzeri e italiani amano molto la montagna, ma il riscontro, anche da parte loro, finora è ottimo».
Anche al DoubleTree by Hilton Trieste «ultime camere disponibili per Capodanno», spiega il direttore Tito Di Benedetto, «intanto in questo ponte siamo stati pienissimi, con una decisa ripartenza rispetto all’anno scorso. Per Natale contiamo per ora il 50% delle camere fermate, che comunque è un buon risultato. Tra chi ha scelto invece di festeggiare il 2023 a Trieste c’è un bel mix, tanti italiani e poi americani, in crescita in questo 2022, seguiti da austriaci e tedeschi».
OSTELLO GETTONATO
Continua intanto il successo di Hotello, l’ostello con la più grande capienza in città, in via Valdirivo, che dall’apertura nell’estate 2021 è costantemente gettonato da italiani e stranieri, da viaggiatori singoli ma anche da coppie, famiglie e gruppi. E anche il direttore Lorenzo Vidoni conferma «un grande interesse verso il Capodanno, siamo a un 50% di posti letto già prenotati, ma prevedo si vada verso un “fully booked”, alla luce dei tanti contatti che ci stanno arrivando. Per il momento registriamo parecchi italiani, tedeschi e austriaci, e la media di permanenza è di due notti. Per quanto riguarda le camere private segniamo il 100% di occupazione, sono ad uso esclusivo da 12, da 8 e da 6, quindi presumo si tratti di gruppi di amici che pernotteranno tutti insieme».
CAMERE E TARIFFE
Cercando un hotel a Trieste per il weekend di Capodanno, su uno dei più popolari siti di prenotazioni online, con arrivo venerdì 30 dicembre e partenza domenica 1° gennaio, appare subito un avviso, che anticipa: «L’86% di strutture non è disponibile per le tue date».
Tra le soluzioni ancora possibili in città si va dagli 81 euro per due notti, per un posto letto in una stanza condivisa, fino a superare i 1.700 euro per un appartamento di lusso con tre camere, in pieno centro. In mezzo un’offerta variegata, sul fronte delle tariffe, ma in via di esaurimento.