foto da Quotidiani locali
Il primato in classifica, ripreso dopo un mese e condiviso col Renate, è molto importante ma non dice tutto. Perché ieri il Pordenone ha lanciato un segnale ancora più forte al campionato. Sono i risultati e le ultime prestazioni, più della graduatoria, a dire che quella di Domenico Di Carlo è la squadra da battere nella corsa verso la serie B. I ramarri hanno firmato la seconda vittoria di fila con il secondo pokerissimo consecutivo. Dopo il Pergocrema, nel 12° turno del girone A di serie C a essere stata travolta dai gol è stata la formazione di Luciano Foschi, ex mister neroverde, che in passato aveva ricoperto il ruolo di vice di Di Carlo.
Al Teghil non c’è stata partita, se non altro perché i friulani non si sono abbattuti dopo il rigore fallito al 2’ da Burrai, mantenendo il controllo della gara e trovando poco dopo il gol dell’1-0 e del 2-0. Da lì in poi è stata una passeggiata. Pordenone primo in classifica con il miglior attacco assieme al Vicenza e la miglior difesa, il tutto senza l’apporto anche ieri di cinque giocatori importanti come Andreoni, Pirrello, Negro, Magnaghi e Andreoni.
Ha impressionato il cambio di marcia dato da questa squadra, specialmente se si fa il confronto con le prestazioni offerte sino a tre settimane fa. I ramarri ora aggrediscono la sfida e la prendono in mano. E se trovano la rete subito, sono incontenibili. Ieri è stato così, con la squadra subito in partita e dopo 120 secondi già potenzialmente sull’1-0: peccato solo che Burrai si è fatto parare il penalty concesso per un fallo su Torrasi. I neroverdi hanno continuato a macinare gioco, trovando 8’ il centro che ha sbloccato l’incontro. Azione tambureggiante dei ramarri, con Zammarini bravo a scendere per vie centrali e ad appoggiare la palla a Pinato: il centrocampista dal limite ha fatto partire un sinistro irresistibile. Quarto centro per lui in campionato, capocannoniere del gruppo.
Due minuti più tardi, il bis. Ancora Zammarini, stavolta dall’esterno, è stato capace di mettere in moto Dubickas. Qualche metro per via centrale, altro tiro mancino dalla distanza: conclusione precisa e imparabile per Melgrati. Il 2-0 ha fatto volare il Pordenone, che però non si è accontentato. Un approccio che ha fatto la differenza nell’economia del match. I calciatori hanno proseguito a spingere, difendendo anche forte sul Lecco, che provava a risalire la china. Questa mentalità, Di Carlo, l’ha sempre predicata. E può portare la squadra molto lontano. La partita nel frattempo era già in cassaforte ed è stata ulteriormente blindata al 42’ dalla doppietta di Dubickas, bravo a chiudere un bel dialogo in area con Pinato. Per il lituano terzo gol nelle ultime due sfide: si è sbloccato a Crema, adesso vola.
E nella ripresa, in 45’ di accademia, ha segnato pure il compagno di reparto di “Dubi”, Candellone, che al 15’ ha messo in porta dopo un bell’assist di Torrasi con una conclusione in diagonale. Anche l’ex Torino ha dato continuità alla firma messa a segno otto giorni fa con il Pergocrema. Un altro bel segnale per il mister. In pieno garbage-time, poi, il 5-0 siglato da un colpo di testa di Ajeti su punizione battuta dalla sinistra di Benedetti. Il difensore albanese è il decimo marcatore stagionale della formazione friulana. Il pubblico ha applaudito convinto questo Pordenone, che ora deve continuare così: a Piacenza, sabato, sul campo della penultima capace di conquistare il primo successo stagionale, serve non avere pietà come dimostrato ieri e a Crema.