Dall’iscrizione dell’ipoteca che pendeva sulla sede del consorzio di bonifica Terre dei Gonzaga in Destra Po sono passati dieci anni. «Finalmente abbiamo estinto il debito che pendeva sulla palazzina liberty di via Spagnoli – annuncia il presidente Ada Giorgi – un’ipoteca che si era resa necessaria nel 2012 per far fronte agli ingenti danni causati dal sisma alle opere idrauliche; il consorzio necessitava di liquidità per riparare e garantire il funzionamento immediato dei servizi essenziali, di cui siamo investiti. Per fare questo si è dovuto sacrificare la sede, unico immobile ritenuto idoneo dalle banche come garanzia sul prestito».
«I primi interventi di ricostruzione non avevano la totale copertura finanziaria da parte degli enti preposti, pertanto il Consorzio, data l’urgenza, ha dovuto impegnarsi alla copertura del restante 10% per sostenere i lavori. Con l’ultima rata liquidata di recente – conclude il presidente – l’edificio è tornato, a tutti gli effetti, di proprietà dei consorziati».
Prima dell’attuale sede, costruita nel 1912, gli uffici del consorzio erano in affitto a palazzo Canossa, ma la necessità di spazi aveva spinto il consiglio di amministrazione a sfruttare il terreno disponibile in piazza Sventramento, a seguito della demolizione del quartiere ebraico, in una zona della città in cui si respirava aria di modernità, dove stavano sorgendo altri nuovi edifici di rilievo come la Camera di Commercio e la Banca d’Italia.
La sede del consorzio di bonifica, progettata dagli stessi tecnici del consorzio, è in stile liberty e conserva l’aspetto originario grazie a una politica di conservazione che ha mantenuto aspetto e arredi del tempo. È stato da poco restaurato il soffitto della sala del consiglio, con un cielo dipinto inquadrato in finte architetture che riportano gli stemmi dei comuni parte dell’allora Consorzio di Bonifica dell’Agro Mantovano-Reggiano.
Attraverso il pregevole scalone in marmo bianco con balaustra in ferro battuto si raggiunge il piano superiore, dove si trova la biblioteca, arredata con boiserie in legno di noce nazionale, che conserva i testi dell’epoca assieme ai volumi che si sono aggiunti nel tempo. Negli uffici consortili, fino al 1949, fu anche ospitato l’Ordine degli Ingegneri di Mantova.
