Dopo un primo tempo da sbadigli, i bianconeri passano con Dionisi e Collocolo. Espulso il portiere Joronen. Alla fine esplode la contestazione della Curva sud
Un brutto Venezia perde l’ennesima gara in casa stagionale (cinque su sei) e stavolta è l’Ascoli a fare festa, per giunta senza fare chissà quale gara. E poco prima di mezzanotte l’allenatore Javorcic è stato esonerato. Una decisione sofferta da parte della società, ma ritenuta necessaria per cercare di dare uno scossone allo spogliatoio e sperare di tornare quanto prima a realizzare punti salvezza.
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I marchigiani hanno solo aspettato il momento buono per colpire e si sono portati a casa i tre punti. Decisive le reti nella ripresa di Dionisi e Collocolo, mentre per gli arancioneroverdi c’è da registrare il rosso a Joronen per fallo su Lungoyi. Un po’ di sorprese nella formazione iniziale di Javorcic; Ceccaroni parte dalla panchina, in difesa sono riconfermati Svoboda e Ceppitelli, a centrocampo si rivede Tessmann, sulle fasce ci sono Candela e Ulllmann, in attacco Novakovich e Cheryshev.
Ed è proprio Ullmann a regalare la prima emozione ma segna di braccio dopo essere stato servito da un cross di Candela dalla destra. Dopo una verifica con il Var, Piccinini annulla il vantaggio e si deve rifare tutto.
La partita non decolla, i portieri sono inoperosi ma gli arancioneroverdi devono fare attenzione perché dopo 35’ sono ammoniti Svoboda e Ceppitelli: in pratica due terzi del pacchetto arretrato.
Ci si avvia all’intervallo stancamente e lo 0-0 non può che esserne lo specchio fedele. Tiri in porta? Uno, di Cheryshev ma senza neanche scomodare troppo Guarna. Si va nello spogliatoio tra gli sbadigli generali. Per dare un po’ di brio, dopo un quarto d’ora Javorcic toglie Novakovich e Tessmann per gettare nella mischia Pohjanpalo e Crnigoj.
Invece è l’Ascoli (sornione) a fare gol; siamo al 22’, Simic lancia lungo, Mendes anticipa Ceppitelli e smarca Dionisi, diagonale di destro e Joronen è battuto. E ci risiamo: il Venezia becca gol a ogni partita. Già prima i marchigiani non alzavano i ritmi, ora hanno tutto l’interesse a tenerlo basso e a spezzettarlo. Anche se il pomeriggio è tutt’altro che autunnale, piove sul bagnato sulla testa del Venezia; Lungoyi è lanciato a rete, Joronen lo stende e l’arbitro estrae il cartellino rosso. A questo punto per il Venezia è davvero dura e la parola fine sulla gara è messa da Collocolo, bravo a trovare l’angolino dove Bertinato non può arrivare.
Dalla Curva Sud si alza qualche coro di contestazione ma la realtà è sotto gli occhi di tutti: almeno al Penzo, non ci siamo. E i fischi al 90’ lo testimoniano.