foto da Quotidiani locali
È ormai crisi aperta nella maggioranza in consiglio comunale a San Vito. Con una lettera inviata ieri al protocollo del Comune, si è dimesso da assessore al Turismo e vice sindaco Alfonso Sidro; contemporaneamente Diego Belli ha rimesso la delega di assessore al Bilancio, il consigliere Giovanni Cautiero ha rimesso l’incarico di capogruppo di maggioranza e la consigliera Chiara De Vido ha abbandonato la delega alle Politiche Sociali. Una spaccatura che non è stata certo un fulmine a ciel sereno: era infatti già venuta a galla nell’ultimo consiglio comunale della scorsa settimana, nel quale il sindaco Caruzzo non aveva ottenuto tutti i voti del gruppo di maggioranza sulla convenzione tra i Comuni di Vodo e San Vito per l’esercizio in forma associata dei procedimenti relativi al rilascio delle autorizzazioni paesaggistiche. Il vicesindaco Alfonso Sidro, l’assessore Diego Belli, la consigliera Chiara De Vido e il gruppo di minoranza si erano astenuti e i voti favorevoli erano stati solo 5 con 6 astensioni.
Alfonso Sidro è peraltro la seconda volta che dà le dimissioni dai suoi incarichi di giunta. La scorsa volta le aveva ritirate dopo alcuni chiarimenti con Caruzzo; vedremo cosa accadrà adesso.
Fatto sta che le motivazioni addotte da Sidro nella propria lettera di dimissioni sono chiare e riguardano soprattutto la mancanza di programmazione e di condivisione dell’operato del sindaco con i membri della giunta. Sidro accusa Caruzzo di «totale mancanza di confronto positivo e di comunicazione».
«Anche in giunta, al cui interno lei ha l’onere di decidere l’ordine del giorno», si legge nella nota, «troppe volte ci si è preoccupati più dei singoli eventi. Non ci si è mai preoccupati di una programmazione incisiva, ponderata e a lungo termine. Faccio un esempio su tutti: i fondi ODI o cosiddetti “di confine” . La giunta non è mai stata coinvolta nella presentazione delle domande, nella definizione degli obiettivi e nella realizzazione dei progetti. Signor sindaco, perché non si è voluto confrontare con i suoi assessori? Si sarà confrontato con qualcun altro? Perché ha scelto l’esclusione e non la condivisione?», accusa Sidro.
Insomma Caruzzo, a dire di Sidro, ha agito da solo, come se la giunta non esistesse, senza confrontarsi. Persino su temi molto scottanti quale quello della variante alla Ss51, per cui a San Vito è sorto un comitato per il no .
«Vorrei anche citare – ma in verità ci sono molti episodi simili – il consiglio dello scorso 7 ottobre, quando si è discusso di un passaggio importante per il futuro del paese: la variante alla Ss51. Anche in quel caso, lei non ha voluto che in giunta o nel gruppo di maggioranza ci fosse il minimo confronto sulla linea da portare avanti», scrive Sidro, «forse dovrebbe essere più trasparente e dire cosa pensa della variante e che rapporti ha intrattenuto col comitato del no».
Ma ci sono anche altri episodi che Sidro vuole sottolineare in questo strappo.
«Vorrei parlare della totale, personale esclusione da alcuni progetti, quali il nuovo ufficio turistico, il rinnovamento e rilancio del lago di Mosigo, la casa Salgherina, i fondi PNRR con relativi bandi e i fondi ODI. Tutti questi esempi, così come il suo totale silenzio e disinteresse sulla questione Scoter, fanno ormai comprendere che manca la fiducia, che la giunta non può proseguire in questo clima e che è giunto il momento della responsabilità».
Sidro conclude annunciando che resterà in consiglio «con occhio vigile e con due anni di esperienza maturata, sperando che le cose possano cambiare in meglio».