foto da Quotidiani locali
Una medaglia olimpica, in una città come Pordenone, è un evento storico. Tanto più se d’oro.
A dieci anni di distanza dall’impresa di Daniele Molmenti quella medaglia stava scolorendo, non solo nei ricordi di chi non ha ancora deciso di valorizzarla appieno, ma anche sui muri del luogo in cui cominciò la carriera di Daniele: sotto il ponte sul Noncello, a Cordenons, dove aveva sede il Canoa club Cordenons.
Oggi nello stesso luogo il Canoa club Naonis, società del campione olimpico di Londra 2012, sviluppa le tecniche avanzate degli atleti reduci dal corso base al parco del seminario.
La medaglia scoloriva, dicevamo e così due amici di Molmenti, i tecnici Alessandro e Giulia, hanno deciso di fare una sorpresa a Daniele.
Complice la moglie Eleonora, hanno fatto arrivare il campione di Londra sul posto, per un fantomatico problema da risolvere, e hanno potuto godersi il suo stupore nell’osservare il murales dedicato alla sua impresa olimpica, frutto di mesi di lavoro da parte dei due amici,
«È stata una sorpresa graditissima – ha dichiarato il campione - che mi ha fatto felice. Ora, con un gruppo di privati, proseguiamo nella sinergia col Comune per riprendere, per quanto possibile, il progetto di un architetto sloveno e realizzare un collegamento navigabile sul fiume tra Fiera, Marcolin ed ex Centrale.
Puntiamo a presentare al Comune un’idea per arrivare a una sSede di società sportiva e a un punto di ritrovo di persone che vogliono stare vicino al fiume e godersi la sua atmosfera.
A Roma hanno i circoli dei canottieri, qui speriamo di poter arrivare a un progetto altrettanto riuscito».