TRIESTE. La Uhl Fusion è partita nella notte di domenica 21 agosto dall’ultimo scalo di Las Palmas e potrebbe arrivare a Trieste fra sabato 27 e domenica 28 agosto.
La nave ingaggiata da Daewoo per portare in patria i 12 motori acquistati da Wärtsilä è salpata verso lo stretto di Gibilterra e il suo arrivo a Trieste è previsto per sabato o domenica: ieri mattina le segreterie provinciali di Cgil, Cisl, Uil, Fim, Fiom e Uilm si son incontrate con le Rsu dello stabilimento per stabilire la direzione di marcia. Domani c’è in calendario un incontro con le rappresentanze sindacali dei lavoratori portuali per proseguire il boicottaggio pacifico una volta approdata la Fusion, mentre è ancora da fissare (fra il 3 o il 10 settembre) la data di una grande manifestazione con i segretari nazionali della Triplice per chiedere al governo un intervento forte: «Chiediamo a tutta la città di aderire quel giorno», spiegano le sigle.
Partiamo dalla Uhl Fusion. La nave battente bandiera portoghese, ricordiamo, dovrà portare in Corea del Sud dodici motori ordinati da Daewoo a Wärtsilä e rimasti bloccati dalla mobilitazione dei lavoratori seguita all’annuncio dei 450 licenziamenti. Dopo essere rimasta nei porti marocchini per buona parte del mese, sabato scorso cargo ha fatto scalo nelle Canarie, per ripartire il giorno successivo a tarda ora. Ieri era nelle acque al largo di Casablanca, di rotta verso il Mediterraneo. Ai sindacati si pone ora il punto d’impedire l’imbarco dei motori.
Fabio Kanidisek segretario Fim Cisl commenta: «Non sappiamo ancora la data precisa di approdo, riteniamo fra sabato e domenica. Mercoledì (domani ndr) ci incontreremo con i sindacati dei lavoratori del porto per capire quali sono le iniziative e le modalità da intraprendere». Aggiunge Antonio Rodà, segretario Uilm: «Nel confronto con le categorie del porto cercheremo la solidarietà già dichiarata con lo stato di agitazione, per porre resistenza nell’ambito della legalità».
L’altro punto è la manifestazione d’inizio settembre: segreterie ed Rsu si sono aggiornate a domani anche su questo, il tempo di prendere contatto con i rispettivi segretari nazionali per capire quale sia la data migliore. In palio ci sono il 3 e il 10 di settembre. Spiega Kanidisek: «Ci stiamo lavorando per avere la massima risonanza possibile, stiamo lavorando con i vertici nazionali per decidere data e tipologia, in ogni caso chiederemo la partecipazione di tutta la città».
Commenta Michele Piga di Cgil: «Nell’incontro (di ieri ndr) abbiamo contestualizzato la vertenza nella generale crisi dell’industria triestina, e negli attuali scenari inflattivi e geopolitici. I punti fermi delle nostre richieste sono la rimozione della procedura di licenziamento, e la sollecitazione al governo perché faccia pressione sull’azienda o metta in campo tutti gli strumenti necessari per tutelare la produzione di motori a Trieste, anche con l’intervento dello Stato».
Aggiunge Rodà: «Stiamo lavorando per una grande manifestazione che abbia tutte le sfaccettature della società civile, non solo il sindacato. Lo scopo è dare un forte segnale al governo, perché verifichi se Wärtsilä può tirar fuori un piano b, oppure che ci facciano sapere se il piano per l’industria del mare di cui ci hanno parlato un mese fa è qualcosa di concreto. Se lo è, cominciamo a parlarne».
