Ha guidato una coalizione formata dalla sua civica 33082 e da Fratelli d’Italia. Sconfitto il candidato di centrosinistra
AZZANO DECIMO. Massimo Piccini (Azzano 33082, Fratelli d’Italia) è il nuovo sindaco di Azzano Decimo: al ballottaggio ha sconfitto Enrico Guin (Partito democratico, Azzano insieme).
Per dieci anni assessore alle attività produttive, Piccini negli ultimi dieci ha rivestito il ruolo di capogruppo di opposizione: ora è chiamato a guidare uno dei Comuni più importanti del Friuli Venezia Giulia. Si impone dopo essere partito senza particolari favori dei pronostici, dopo essere riuscito a estromettere dal ballottaggio l’altro candidato di centrodestra Angelo Bortolus (Lega, Liberta per Azzano-Forza Italia, Lista Bortolus-Progetto Fvg), per poi sconfiggere al secondo turno Guin, espressione della precedente amministrazione e sostenuto dal sindaco uscente Marco Putto.
La sfida elettorale che si è conclusa ieri e ha aperto un nuovo capitolo della storia politica azzanese è stata intensa, caratterizzata talvolta dai toni ruvidi, anche se va evidenziato che nella strategia comunicativa dei candidati i programmi hanno avuto un posto centrale. Oltre a Piccini, Guin e Bortolus si era candidato a sindaco Paolo Panontin (Azzano civica); come noto, in vista del secondo turno non erano stati raggiunti accordi per apparentamenti ufficiali.
Molti se ne attendevano uno tra Piccini e Bortolus, rimasto però sulla carta, con il candidato di centrodestra sconfitto al primo turno che, nei giorni scorsi, aveva comunicato l’intenzione, a titolo personale, di non dare indicazioni di voto. Una scelta differente ha visto protagonisti due candidati della sua coalizione, entrambi di Libertà per Azzano-Forza Italia, Adriana Checchin e Paul Vatamanu, i quali hanno invitato gli elettori a votare Piccini.
PER APPROFONDIRE
Dopo due mandati a guida del sindaco Marco Putto – non più candidabile e che ha già annunciato che il prossimo anno intende correre alle Regionali coi Cittadini, movimento di cui è coordinatore provinciale –, insomma, la giornata di ieri ha sancito l’inizio di una nuova era per Azzano Decimo.
Un Comune chiamato, nell’immediato e nell’ottica di una prospettiva temporale più ampia, a partite importanti che si giocheranno su tavoli differenti. Rimanendo nel territorio, la nuova amministrazione dovrà portare a termine importanti interventi sull’edilizia scolastica – ambito di lavoro centrale nell’agenda di tanti esecutivi, anche nel Friuli occidentale, a causa della vetustà dei plessi –, allo stesso modo in cui la messa in sicurezza della viabilità è tema focale.
Si dovrà lavorare con idee e mezzi adeguati anche nel settore delle attività produttive e del commercio: sfruttare la possibilità di essere attrattivi anche al di fuori dei confini comunali è un risultato che si dovrà fare il possibile per cercare di ottenere. Rafforzare il tessuto del volontariato, poi, sarà un’altra delle operazioni ineludibili, così come creare una rete di politiche sociali efficace e che tenga conto della peculiarità locali è un obiettivo per il raggiungimento del quale serviranno programmazione e risorse.
Insomma, all’interno del territorio il lavoro non manca, e sarà bene avviarlo il prima possibile, ma la nuova amministrazione comunale obbligatoriamente dovrà guardare anche ai di fuoi dei confini azzanesi.
Spostando lo sguardo più in là, infatti, il nuovo esecutivo è chiamato a un fine lavoro politico per conferire un peso sempre maggiore ad Azzano Decimo su scala sovracomunale, non in un’ottica meramente politica, bensì nel quadro di un lavoro di mediazione e tessitura di rapporti che dovrà essere finalizzato ad aumentare il peso del territorio nei tavoli dove certe, determinanti decisioni vengono prese