Ghali esce con un nuovo singolo che si chiama Walo e ha un legame particolare con le sue origini. Lui che è nato a Milano, da genitori tunisini, ha voluto attingere a piene mani alle sue radici nel ritmo e raccontare del suo quotidiano nel testo. Lo ha fatto in questo brano che anticipa l'album in release il prossimo 20 maggio - il terzo, dopo il più recente Dna e Album-  in cui ha inserito i caratteristici suoni nord africani  tipici delle suadenti, intense, coinvolgenti danze berbere. «Il nuovo album è finito e non ho ancora trovato il titolo. Se chiudo gli occhi rivivo tutto il processo e l’idea che molto presto sarà vostro mi fa staccare i piedi da terra e volare». Volare è in fondo per Ghali anche compiere un viaggio ideale verso le sue origini, approdare sino in Tunisia. E farlo con una canzone, che Ghali concepisce nel beat come un sonoro messaggio di pace che attraversa ogni confine spazio temporale. In un'epoca di conflitti ha voluto diffondere un mantra prezioso e solenne che avvicini e induca alla riflessione: «Me derna  walo, non abbiamo fatto niente».

Walo
Me derna walo

Certo, Walo è pure il racconto di una wild Life vissuta, è vero.  Ma è come se questa mescola di influenze, lingue, sonorità, fosse più della cronaca di una vita sopra le righe. Fosse piuttosto, idealmente, il racconto di una perfetta osmosi tra dicotomie, un messaggio di appartenenza senza schieramenti o confini, che risuona ancora più potente in un momento di crisi come quello attuale. Non serve che il testo- ritornello a parte- accompagni simbioticamente il significante. Il  segnale evidente e prominente è che sì, dall'incontro tra differenti, può nascere un flusso unico ed armonico. E così, se il sound parla di ricongiungersi con il primordiale, con l'essenza, nel testo si può pure scivolare verso la descrizione di una vida loca con gli amici più intimi: incoerenza? No. Pertinenza inaspettata, piuttosto, in puro stile Ghali. «È la prima volta che sentite un sound del genere in Italia e nel Mondo. Ora che il cemento è ancora fresco vi avviso che io e Fawzi l’abbiamo fatta grossa e che questo giorno segna ancora un nuovo checkpoint nella musica in Europa anche se molti è ancora presto per percepirlo. Mai successo di sentire un rappato su questa drum. Questo è tanto quanto la trap, tanto quanto la drill e chi dice il contrario non mette da parte i pregiudizi nei miei confronti» ha raccontato Ghali su Instagram. 

Mezzanotte o’clock
Sono qui coi miei close friends
Siamo in mille e una notte
Tanto mi assumo le colpe

La cura del brano è opera di una vecchia conoscenza di Ghali, il suo producer e già membro della Tropue d'élite Fawzi. E a sancire l'uscita di Walo anche una speciale live sul profilo TikTok di Ghali che immortala un flash mob davanti alla stazione Centrale di Milano: cento ballerini a interpretare una danza cerimoniale tipica della tradizione mediterranea, che è quasi una grande installazione a cielo aperto. Che sembra ricordare certi equilibri che furono propri del lancio di Kanye West di Runaway, in shaker appropriatissimo con certi balli corali e tribali. A generare connessione, energia, collettività. Ghali è tornato, è incredibilmente swag ed è prontissimo a tornare in scena con la sua cricca per raccontare il suo vissuto in Italia, come gli ultimi tempi passati a New York a registrare il disco. «Sono successe tante cose, ho tanto da raccontarvi ma riesco a farlo bene solo con le canzoni e sul palco. Voglio fare riflettere e divertire contemporaneamente le persone come ho fatto fin ora, ma questa volta con il miglior album che io abbia mai fatto!».

Slime Sala Bim, sto con i miei
Sconsigliami un film
Pronto per lo show
Sono ancora sotto shock

Un gruppo unito idealmente nel ballo e nella musica è, in fondo, il linguaggio universale che l'artista ha saputo sempre articolare con quella sua leggerezza pregna, quella capacità di compromesso dialogante. Che è forse il segreto più semplice ed efficace del suo essere un talento “caro, prezioso, rispettato”, come è insito nel suo nome: Ghali. Un ritorno talentoso tutto da attendere, con hype estremo. Un'attesa di questo nuovo capitolo della narrazione di Ghali che, prima di Walo, lo stesso aveva già introdotto con il precedente singolo Wallah prodotto da Merk e Kremont (ci aveva già collaborato per Good Times). E che integrando italiano, arabo, francese, sembrava già essere il primo buon augurio per tempi migliori da attendere con slancio. Anche il video - con la regia di Moncef Henaien della casa di produzione Noon- alimentava questo immaginario di atteso ritorno: il deserto tunisino, il bentornato a casa, l'inizio di un nuovo giorno. Quei good times che accoglieranno il nuovo disco e il ritorno agli agognati live per Ghali: «Sogno i concerti che faremo quando uscirà il disco e quando mi sveglio mi segno appunti e modifico la scaletta. I messaggi che mi mandate e l’energia che percepisco da parte vostra sono linfa vitale per me. È ora di iniziare un nuovo capitolo, spero solo non mi fermino ai controlli!».

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