MANTOVA. Palazzo Te visto con occhi nuovi attraverso la lente della mostra “Le pareti delle meraviglie. Corami di corte tra i Gonzaga e l’Europa” a cura di Augusto Morari. È stato inaugurato venerdì 25 marzo il primo appuntamento della stagione espositiva 2022 della Fondazione Palazzo Te dedicato al tema “Mantova: l’Arte di vivere” focalizzato sullo “stile di vita” della corte dei Gonzaga nel rinascimento.
La rassegna, allestita nelle sale del percorso di visita della villa giuliesca, fino al 26 giugno, permetterà ai visitatori di riscoprire l’eccezionalità dei preziosi apparati decorativi in cuoio che nell’epoca gonzaghesca adornavano gli ambienti dei palazzi delle più importanti corti europee, esprimendone il lusso e la grandezza. «E una mostra unica di cui andiamo molto fieri» ha detto il presidente della Fondazione Enrico Voceri nel fare gli onori di casa affiancato dal direttore Stefano Baia Curioni che ha aggiunto «impariamo dalle cose, da oggetti che incorporano amore e capacità di fare, che sanno offrirci un senso di magia e ci permettono di vivere un sogno». Un plauso da parte di tutti, anche dall’assessore del Comune di Mantova Andrea Murari, intervenuto all’anteprima, al curatore, definito «profondo conoscitore di questi antichi manufatti e della storia dell’arte della città grazie al quale palazzo Te ha potuto essere, ancora una volta, artefice di una produzione culturale dinamica e generatrice di nuova bellezza». Nel pomeriggio, all’inaugurazione, hanno partecipato le autorità ed è intervenuto il sindaco Mattia Palazzi.
L’esposizione si apre con la ricostruzione di un’antica bottega che permette di comprendere le attività necessarie alla produzione di corami e per poterne apprezzare in seguito ogni dettaglio. «È stato proprio nella sala dei Cavalli che è nata l’idea di questa mostra – ha detto Morari -. Sono stati i ganci rimasti che mi hanno incuriosito e così ho iniziato la ricerca sui muri, in archivio e in giro per l’Italia e l’Europa a scovare quello che era rimasto, tra musei e collezioni private di questi manufatti tanto preziosi quanto deperibili».
I Gonzaga ne ordinavano a centinaia per volta nei centri di produzione più rinomati, da Roma a Venezia, come si può vedere nei documenti esposti nella mostra, spendendo moltissimo denaro. Nella Camera dei Venti è esposta la rielaborazione in 3D del seicentesco “Corame con vasi e fiori” del Musée des Arts décoratifs di Parigi, realizzata da Factum Foundation grazie alle nuove tecnologie, che permette di comprendere come venivano allestiti alle pareti i preziosi apparati in cuoio, appesi sotto le decorazioni modanate in stucco, chiamate appunto “cornison da spalera” con tanto di documento che attesta il mandato di pagamento proveniente dall’Archivio di Stato di Mantova. Le sezioni si snodano tra “Il gusto dell’Oriente entra nella corte”, con manufatti di vario tipo tra cui tavolette lignee per soffitti raffiguranti il “nodo d’amore”, tessuti preziosi e lettere e quella dedicata al pezzo più emblematico della mostra il grande “Corame Gonzaga” nella Camera degli Imperatori. “Il momento di Federico II” è la tappa successiva seguita da “La moda delle grottesche” nella Camera delle Cariatidi e da “La follia dei fiori: inflorescenze” nella Sala dei Capitani fino a' “L'epilogo a Mantova” nella Camera delle Vittorie. —