Uno risponde a tre quarti delle domande arrivate agli sportelli, l’altro taglia i costi e gestisce bollette e contratti energetici
Gli operai stanno terminando i lavori: a giorni Quix srl amplierà i suoi spazi da 800 a 1200 metri quadrati nel palazzo di via Alfieri (siamo alla Madonnina) dove ha sede, con un affaccio su via Emilia Ovest. Quest’impresa, nata nel 2000, si occupa di consulenza tecnologica e informatica, ha 85 dipendenti (più della metà laureati, un terzo donne) e lavora per grandi clienti del nord Italia: aziende dei settori automotive, moda, bancario (Credem, Calzedonia, Manpower tra gli altri). Tra le sue tante attività Quix ha creato per la Provincia di Trento un nuovo applicativo per la gestione interna delle denunce da parte delle donne vittime di violenza. «Ci siamo assunti l’impegno dI avvicinare sempre più donne al mondo dell’Information Technology – spiega l’Ad e fondatore di Quix Claudio Masini (l’azienda ha cinque soci) – utilizzando la digitalizzazione come volano per il cambiamento. Il progetto creato per Trento ha l’obiettivo di mettere al centro le persone, semplificando e velocizzando le risposte per offrire un supporto più immediato e meglio organizzato. Questa soluzione permetterà la gestione di tutti gli aspetti delle pratiche degli uffici della Provincia o dei servizi sociali».
«Questa è la testimonianza concreta che la digitalizzazione non è un traguardo fine a se stesso – continua Masini, 48 anni, ingegnere informatico – ma può dare vita a soluzioni e costruire risposte alle esigenze dei cittadini. Grazie agli strumenti offerti dalla tecnologia Quix contribuisce a creare un valore reale per la società».
Quix (6,2 milioni di fatturato nel 2021) ha intenzione di assumere entro l’anno una ventina di persone. Con un’età media del personale di 34 anni, l’azienda cerca di garantire un ambiente inclusivo e sostenibile, anche attraverso la fornitura ad esempio di un servizio di lavanderia, di un piano welfare con focus sui neo-genitori e percorsi di formazione ad hoc. Offrendo la possibilità di lavorare in smart working in particolare alle persone residenti in altre regioni, e anche supporto nel caso queste vogliano trasferirsi in zona.
«Noi vogliamo migliorare il processo aziendale, facendo risparmiare tempo, risorse, denaro alle imprese: con un “chatbot”, un operatore virtuale che risponde ad esempio a tre quarti delle domande che arrivano da chi lavora agli sportelli di Credem, quelle più comuni; ma anche tagliando fino al 50% i costi dell’energia di una grande azienda siderurgica – afferma Masini – grazie a una piattaforma progettata ad hoc, QPower». A Quix affermano di essere gli unici in Italia a offrire una piattaforma web based così completa, che permette di monitorare e analizzare le prestazioni energetiche di un sistema complesso con tante variabili come sono gli impianti di produzione industriale e gli edifici. QPower, assieme all’Energy manager dell’impresa (e ovviamente grazie a Industria 4.0), si occupa di tutto ciò che riguarda le forniture: dalla gestione dei contratti di fornitura, al calcolo automatico delle bollette e degli oneri, sulla base delle letture dei contatori. Questo software consente anche di individuare gli andamenti anomali dei consumi e può evidenziare aree con sprechi di energia. E, unico nel suo genere, questo strumento permette anche di calcolare i possibili scenari, definire piani di produzione, simulare cosa potrà avvenire e i relativi costi che l’azienda dovrà sostenere. In questo periodo la piattaforma di Quix non può che riscontrare grande interesse.
«Purtroppo, come molte aziende del settore, oggi scontiamo – conclude Masini – la carenza di figure professionali adeguate sul mercato. Facciamo incontri nelle scuole, accogliamo studenti superiori in alternanza scuola-lavoro e universitari in stage. Molti nostri dipendenti ci hanno conosciuti così».