Allo “hu Park Albatros” di San Vincenzo sono legate 230 opportunità, altre 150 allo “hu Montescudaio Village”
MONTESCUDAIO. Dal bar al ristorante, alla gelateria, al front office e back office, manutenzioni, pulizie, parco acquatico. Anche un autista con patente Cqc. È il variegato panorama di 380 opportunità che offre la società Human Company: 230 allo hu Park Albatros di San Vincenzo e 150 allo hu Montescudaio Village, queste le nuove denominazioni date ai due complessi turistici. Chi vuole può presentare la propria candidatura dalla sezione “Lavora con noi” del sito internet Human Company accedendo all’indirizzo lavoraconnoi.humancompany.com.
Numeri importanti. I nuovi nomi delle strutture, con il prefisso “hu”, sono il frutto del lancio del nuovo marchio “hu openair”. A fronte di aperture da maggio a settembre, la data di avvio della stagione è in fase di decisione da parte di Human Company, le opportunità spaziano dal settore food&beverage per personale di cucina e baristi all’area accoglienza e ricevimento per addetti front office, accoglienza e punti informazioni. Inoltre, il comparto pulizie, manutenzione e sicurezza. «Sono due strutture molto grandi, dedicate prevalentemente al turismo stagionale di famiglie con clientela in prevalenza del Nord Europa. In pratica, sono come delle piccole città in cui il direttore del villaggio è una sorta di sindaco, si occupa dalla viabilità alla gestione del personale». Così Ilaria Bigliazzi, responsabile delle risorse umane Human Company.
Le figure che è più complesso trovare si confermano cuochi, pizzaioli e tutte le professionalità legate alla ristorazione. La società propone un’organizzazione interna che promette di valorizzare le persone. Ci sono un sistema premiante e un programma di rotazione del lavoro. In pratica, il direttore della struttura alla fine della stagione individua un talento che può fare un percorso di formazione nel gruppo e poi decidere se cambiare mansione o anche struttura. Ci sono anche persone che si autocandidano. Si può lavorare a Praga, in Lussemburgo, Veneto, Lazio, Toscana o addirittura nei Mercati Centrali che sono una società del gruppo.
«Nella platea delle 380 opportunità rientrano professioni di ogni tipologia, con prevalenza di contratti stagionali – sottolinea Bigliazzi – . Si chiede motivazione a lavorare all’aria aperta perché non è come farlo in un albergo al chiuso. E dovendosi spostare in un perimetro ampio, si deve collaborare con gli altri reparti affinché i servizi funzionino. Si lavora in squadra, anche se si è distanti. E si parlano le lingue, perché i nostri clienti sono prevalentemente olandesi, tedeschi, inglesi e francesi». Conoscere le lingue è uno dei requisiti. «Purtroppo, le lingue sono uno scoglio perché anche là dove se ne parli una non lo si fa in maniera fluente – sottolinea la direttrice risorse umane – . È difficile trovare persone che ne parlino due, soprattutto il tedesco. Anche se chi ha lavorato da noi negli ultimi anni ha avuto modo di esercitarlo, abbiamo organizzato dei corsi. Ci sono dipendenti stagionali che tornano tutti gli anni e hanno acquisito un buon livello».
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