La richiesta dei partiti di opposizione per definire un piano di salvataggio da parte del socio Comune. «Giunta inadempiente, bisogna concordare gli atti»
MONTECATINI. Un consiglio comunale aperto alla partecipazione delle categorie economiche, con l’obiettivo di definire il ruolo del Comune nel piano di salvataggio delle Terme. Lo chiedono (urgentemente) le minoranze consiliari (Pd, M5S, Italia Viva e Bagnaioli), che allargano il contributo da parte delle associazioni anche alla commissione partecipate, in cui «concordare gli atti da proporre alla giunta, che risulta a oggi inadempiente».
Le opposizioni richiamano per prima cosa la comunicazione fatta in consiglio regionale dell’assessore Stefano Ciuoffo, quando ha affermato che «deve senza indugio essere individuata una procedura percorribile al fine di scongiurare il fallimento della società», dando mandato all’amministratore unico di presentare una istanza di concordato preventivo in bianco.
A questo sono seguite le dichiarazioni dell’amministrazione comunale nelle quali è stata espressa la scelta del concordato, che – dicono le minoranze – «potrà essere adempiuto con la liquidazione del patrimonio» e che «per l’interesse del territorio è necessaria la continuità delle attività erogate da Redi e Tettuccio».
I quattro schieramenti politici ricordano poi il consiglio comunale dell’aprile 2021, che espresse, a voto unanime, un preciso indirizzo: «Preso atto degli interventi dell’assessore al bilancio circa la volontà dell’amministrazione di intervenire per il salvataggio degli immobili termali con proventi comunali, il consiglio esprime il proprio orientamento favorevole e invita la giunta ad attivarsi immediatamente».
«A distanza di un anno – commentano oggi le opposizioni – la giunta non ha proposto alcuna manovra. Tutti i tentativi di coinvolgimento di attori privati sono falliti. I due partiti di maggioranza Lega e Fratelli d’Italia propongono come impegno pubblico esclusivamente iniziative spettanti ad altri enti (si vedano le continue richieste di acquisto del Tettuccio da parte della Regione)».
E non sono passate inosservate le dichiarazioni fatte nei giorni scorsi dal sindaco Luca Baroncini in commissione e consiglio, dove «ha evocato iniziative formali dell’ente per la partecipazione al concordato quali la rinuncia ai crediti vantati del Comune nei confronti della società e il coinvolgimento dell’ente nella gestione delle Tamerici per sgravare la società di un costo». Considerato infine che, secondo le minoranze, «l’azione dei partiti che governano il Comune non può esaurirsi nella richiesta di interventi esterni, senza che il principale rappresentante degli interessi locali assuma alcuna iniziativa», viene chiesta la convocazione di un consiglio aperto alla partecipazione dei rappresentanti delle categorie, «al fine di adottare le decisioni comunali rispetto alla partecipazione dell’ente al salvataggio delle attività termali». Si chiedono inoltre gli atti formali relativi alle proposte del Comune per la concessione in affitto dei rami di Redi e Tettuccio «al fine di garantire la continuità dei servizi erogati», e la quantificazione dell’apporto del Comune dal giugno 2019 a oggi alla causa delle Terme.