L’alunna è stata trattenuta in bidelleria, poi la madre è stata contatta dai carabinieri
SACILE. «Mia figlia negativa al tampone è stata rifiutata a scuola perché non è vaccinata». Pamela Tosolini ci mette la faccia per difendere il diritto di scuola nell’istituto comprensivo a Sacile. «Alla Balliana-Nievo mia figlia è stata rifiutata alle 8 giovedì ed è finita in bidelleria per 120 minuti – aggiunge la mamma –. Il certificato del tampone negativo doveva bastare per partecipare alle lezioni in presenza: come prevede la circolare 303 del 25 gennaio».
Il caso si è risolto dopo due ore: l’alunna è tornata a casa. «Mi hanno chiamata dalla scuola per riprendere mia figlia – racconta Pamela Tosolini –. Ero impegnata e ho chiesto di parlare con la dirigente, oppure suoi collaboratori: niente da fare. Poi squilla il telefono, sono i carabinieri, sollecitati dalla scuola, che mi invitano a recuperarla. Mi sono precipitata a scuola, ma ritengo che ci sia un grave errore e chiederò ulteriori spiegazioni all’ufficio scolastico regionale».
La classe di 24 alunni è ancora “mista”: la maggioranza degli alunni vaccinati è accolta in presenza alla Balliana-Nievo mentre i compagni non vaccinati ma in salute e due positivi al Covid sono davanti allo schermo del computer per le lezioni online. «Contesto il caos informatico di due circolari della scuola – sottolinea la mamma –. La prima, la numero 292 inviata ai genitori il 24 gennaio, indica le norme in caso di quarantena, positività al Covid, scadenza del vaccino e attivazione della didattica a distanza; la Dad oppure Did in caso di classi “miste”, con alunni a distanza e in presenza. Dopo un giorno, la circolare 303 riporta l’accesso con il tampone negativo, a scuola: vogliamo scherzare?».
Il caos è nelle variabili in aula. «I due alunni positivi al Covid hanno contratto il virus fuori da scuola, quando tutta la classe era in Dad – continua la mamma –. Mia figlia è sana e una docente ha controllato, giovedì mattina, il suo green pass: poi è stata rifiutata. La dirigente non mi ha contattata, invece l’hanno fatto le forze dell’ordine».
Una mattina agitata e altre mamme sono in prima linea per il diritto di scuola. «Confermo la contraddizione delle due circolari inviate alle famiglie dalla scuola – aggiunge Maddalena Palano con altri genitori –. Un’organizzazione così si riflette sui ragazzi e c’è anche il fatto che la dirigente scolastica non si interfaccia con il Comitato genitori. Le famiglie, invece, potrebbero darle appoggio».
Nervi tesi sulle norme per gestire la sicurezza a scuola. «Chiedo chiarezza sulle circolari – conclude Pamela Tosolini –. C’è da riflettere sullo choc di un’alunna bloccata in bidelleria e rifiutata a scuola».