UDINE. La barra d’acciaio di 150 chili gli è crollata sulla testa. Lo ha centrato, neanche avesse preso la mira, sfracellandosi sul suo corpo. E procurandogli «lesioni cranio encefaliche» risultategli fatali. È un responso tanto chiaro e lineare, quanto lo è il buio che all’improvviso ha inghiottito i 18 anni di Lorenzo Parelli, quello che il medico legale Carlo Moreschi ha comunicato alla Procura, nella tarda mattinata di venerdì 28 gennaio, al termine dell’autopsia disposta dal pm Lucia Terzariol, titolare del fascicolo aperto sul caso per omicidio colposo.
Responso che arriva a una settimana esatta dall’infortunio avvenuto alla Burimec di Lauzacco (Pavia di Udine), attorno alle 14.30, dove il giovane, al quarto anno del Centro di formazione professionale dell’istituto salesiano Bearzi di Udine, stava terminando l’ultimo giorno di stage.
Per individuare la causa del decesso, al professionista che ha operato, alla presenza dei colleghi nominati dalla famiglia della vittima e dai due indagati, sono bastate un paio d’ore. Poi, alle 13, l’atteso nulla osta del magistrato alla restituzione della salma ai familiari, il papà Dino e la mamma Maria Elena Dentesano, con cui abitava a Morsano di Strada, frazione di Castions, e la sorella maggiore Valentina. Che, ora, potranno fissare la data del funerale.
Di più, al momento, non è dato sapere: al consulente sono stati assegnati trenta giorni per il deposito della relazione completa. L’incarico gli era stato conferito alle 9, negli uffici della sezione di polizia giudiziaria dei carabinieri, in via della Prefettura. All’appuntamento si erano presentati anche l’avvocato Stefano Fruttarolo, che assiste la famiglia Parelli e che ha nominato il medico legale Raffaele Barisani, di Trieste, l’avvocato Stefano Buonocore, difensore di Pietro Schneider, 71 anni, di Udine, legale rappresentante dell’azienda, che ha indicato come consulente il medico legale Giacomo Flammini, e l’avvocato Daniele Pezzetta, che, insieme al collega Alessandro Ventura, difende Claudio Morandini, 58 anni, di Rive d’Arcano, uno degli operai presenti nell’area in cui è avvenuto l’incidente e il primo a soccorrere lo stagista, che si è avvalso della consulenza del medico legale Enrico Ciccarelli.
L’inchiesta, ancora nella primissima fase delle indagini preliminari, potrebbe arricchirsi di un’ulteriore perizia: quella sulla dinamica dei fatti. In cima ai punti da chiarire, infatti, resta la ragione per cui la putrella sia precipitata a terra. Sarà il pm a definire i prossimi passi, anche alla luce del materiale fin qui raccolto dai carabinieri del Nucleo investigativo di Udine e della Compagnia di Palmanova, da un lato, e dal personale del Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria, dall’altro: gli esiti del sopralluogo e i verbali delle dichiarazioni rese dalle persone presenti alla tragedia, come persone informate sui fatti, e i documenti sequestrati in azienda, a cominciare dal protocollo scuola-lavoro.
