L’incognita della lunga sosta pesa sul match con il Padova ma gli alabardati vogliono confermare la crescita. Offredi out
TRIESTE. Si torna in campo. Ed è una buona notizia dopo oltre un mese di astinenza. Al Rocco si gioca questa domenica (fischio alle 14.30) e non è una partita qualunque. Perché i derby, anche se disertati o quasi dal pubblico (a ieri venduti poco più di un migliaio di tagliandi con 200 padovani), hanno una loro storia. La storia che si intreccia da sempre tra Triestina e Padova scriverà comunque un nuovo capitolo. Pavanel ritorna su quella che è stata la sua panchina, Bucchi sfida per la seconda volta i biancoscudati dopo lo stop con qualche recriminazione di oltre quattro mesi fa all’Euganeo.
Da una parte il Padova costruito per la promozione diretta deve dimostrare di poter tenere il ritmo indiavolato del Südtirol. Un ritmo che finora, specie in trasferta e con le piccole, è mancato a Ronaldo e compagni. La squadra c’è, è profonda, ed è massiccia.
La Triestina invece vuole e deve dimostrare di saper concretizzare le prestazioni anche negli scontri diretti. Caratteristica che è mancata nella prima metà della stagione. Ma c’è di più perché gli alabardati hanno l’occasione che l’ottimo rendimento e i progressi dimostrati tra novembre e dicembre non sono stati episodici. Però ci si è messa di mezzo la lunga pausa proprio nel momento di crescita della squadra. Bucchi ha dovuto fare i conti con il Covid che ha flagellato la maggioranza dei suoi giocatori.
Questa è un’incognita che pesa come un macigno anche se l’epidemia non ha risparmiato (anche se in misura minore) nemmeno i cugini veneti. Insomma sia per la condizione generale che per la struttura tecnica delle due contendenti è la classica partita da tripla anche sei i tifosi alabardati sognano la vittoria. Molto dipenderà dalla capacità della Triestina di imprimere quell’intensità di gioco che può scalfire la rocciosa compagine di Pavanel.
L’ex tecnico alabardato dovrà rinunciare al suo bomber principe Ceravolo ma avrà probabilmente in Ronaldo (dietro le punte), Bifulco e il funambolico Chiricò i terminali offensivi. Bucchi non ha a disposizione lo squalificato Giorico (oltre a Galazzi e Petrella che avrebbero fatto comodo) e quindi a centrocampo è probabile che scelga l’ottimo Iotti piuttosto che il rientrante Calvano. E poi davanti c’è il dubbio a destra tra De Luca anche lui rientrante, Sarno o Trotta. Venerdì si è fermato anche Offredi con il naso dolorante (forse fratturato) per una pallonata presa in allenamento. Tornerà Martinez che ha dimostrato di essere una sicurezza con la debolezza (o la forza) di chi non gioca da mesi.
Queste sono le carte sul tavolo, anzi sul campo. L’obiettivo dell’Unione è quello di confermarsi in risalita ma dovendo ripartire da zero, almeno sul piano della condizione psico-fisica, dopo la sosta forzata. Servirà, oltre alla tecnica, quella determinazione che a questa squadra finora non ha mai fatto difetto e che invece qualche volta è mancata agli avversari. La sfida è aperta, ci sarà da divertirsi. E da soffrire. —