foto da Quotidiani locali
PALMANOVA. Alberto Morandini, 53 anni, farmacista e titolare della farmacia di piazza Grande a Palmanova, è stato condannato a sette mesi e sei giorni (pena convertita nell’obbligo di firma per quattordici mesi e dodici giorni) in relazione a un episodio accaduto il 30 settembre a San Giovanni al Natisone.
Alla guida di una Seat Ateca, il professionista era stato fermato dai carabinieri e sottoposto ad alcoltest, che aveva dato esito positivo; un esito viziato dal malfunzionamento del dispositivo per il farmacista, che non riuscendo a far valere le proprie ragioni aveva spintonato i militari al posto di blocco, opponendosi al sequestro della propria autovettura.
Il giudice Nicolò Gianesini ha ritenuto Beltrame responsabile di oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale e della guida in stato d’ebbrezza, non riconoscendo tuttavia l’aggravante della conduzione dell’autovettura in orario notturno.
Il cinquantatreenne è stato invece assolto dall’accusa di lesioni nei confronti dei militari che l’avevano fermato: il giudice ha disposto inoltre la sospensione di sei mesi della patente di guida. Durante la discussione il pubblico ministero aveva chiesto quindici mesi.
Il difensore di Morandini, l’avvocato Paola Zulian, ha preannunciato appello. Secondo quanto ricostruito all’epoca dei fatti dai carabinieri della Compagnia di Palmanova, durante una normale attività di controllo stradale, effettuata in via del Collio a San Giovanni al Natisone, era stata fermata anche la vettura condotta dal farmacista, che viaggiava in compagnia di una amica.
Morandini, ex segretario della Lega a Palmanova, era stato quindi invitato a scendere dal veicolo per essere sottoposto al test alcolemico.
Secondo la ricostruzione dei militari l’uomo non si sarebbe sottoposto volentieri alla prova, come invece aveva fatto la passeggera.
Diversa, come detto, la posizione di Morandini, che durante la direttissima a ottobre aveva affermato che un primo alcoltest eseguito non aveva funzionato e che i carabinieri, dopo la prova a cui era stata sottoposta l’amica con cui era in auto, gli avevano detto che non serviva ripetere il test.
Un malinteso, secondo il farmacista, generato dal malfunzionamento del dispositivo.