TRIESTE. Il piano per l’attrazione di grandi multinazionali della ricerca era stato annunciato durante la conferenza stampa di fine anno e questo venerdì il presidente Massimiliano Fedriga ha messo la prima pietra sulla strategia. La Regione finanzierà con 15 milioni all’anno il rafforzamento del sistema della ricerca applicata alle imprese e l’incubazione di startup in cooperazione con importanti player internazionali. L’esordio è un accordo con il colosso della farmaceutica Novartis, con cui la Regione vuole realizzare un polo dell’innovazione nell’ambito della salute, attraverso una partnership pubblico-privato.
«Il Friuli Venezia Giulia – ha detto Fedriga – vuole essere attrattivo per le realtà multinazionali e le startup, accompagnando la loro trasformazione in aziende. L’accordo con Novartis, finalizzato alla creazione di un polo delle scienze della vita nella nostra regione, è un passaggio strategico di fondamentale importanza».
Il progetto è allo stato embrionale e non sono stati definiti la collocazione sul territorio né il network di ospedali, università, enti e imprese che faranno parte dell’operazione. Le opportunità non mancano, se in regione si contano 170 imprese con un fatturato complessivo da un miliardo di euro nel settore biomedicale, biotecnologico e dell’informatica medica, cui si affiancano 12 enti di ricerca e 4 ospedali universitari, tra cui Burlo e Cro.
Per ora nasce un gruppo di lavoro «finalizzato a definire proposte progettuali inerenti a temi di interesse strategico per la Regione e a valorizzare le realtà del settore più innovative sul territorio». L’assessore alla Ricerca Alessia Rosolen ha ricordato l’esistenza del cluster regionale di scienze della vita, gestito dal Polo tecnologico Alto Adriatico. Rosolen ha quindi richiamato i 15 milioni che serviranno a costituire una fondazione pubblico-privato finalizzata a favorire lo sviluppo di startup. Sarà creato un fondo venture capital che supporti la loro trasformazione in aziende. Il programma potrà fare leva anche sul Pnrr e su 9 milioni dai fondi Por Fesr europei già a disposizione. «Penseremo – spiega l’assessore – come valorizzare il patrimonio di dati, ricerca clinica e competenze che abbiamo nella parte sanitaria e in quella della ricerca. Con la Fondazione sulle scienze della vita immagineremo i percorsi di collaborazione con le aziende del territorio. E poi c’è la partita dell’accelerazione delle startup».
«L’iniziativa – ha aggiunto Fedriga – punta all’innovazione del settore sanitario attraverso la tecnologia digitale e alla crescita delle startup. Vogliamo creare un polo scientifico destinato alla salute, che non si limiti ai confini nazionali, ma guardi ai paesi limitrofi nell’ottica di un orizzonte internazionale, vista anche la dimensione scientifica e industriale del nostro partner Novartis, che registra 50 miliardi di fatturato annui a livello globale».
L’ad di Novartis Italia Pasquale Frega si è detto convinto che il Pnrr «cambierà il sistema della salute in Italia» e la multinazionale non vuole lasciarsi sfuggire l’occasione «di affiancare le Regioni italiane». Il Fvg è la prima ad avere sottoscritto un’intesa simile, che durerà quattro anni, rinnovabili. L’obiettivo dichiarato è favorire lo sviluppo di «un ecosistema dell’innovazione» nell’ambito della salute, «focalizzato sulle piattaforme digitali» e sulla telemedicina. Per Frega si tratta di avviare il rinnovamento della sanità in Italia, fondato sulla vicinanza ai cittadini e sull’innovazione digitale». Nella sua nota, Novartis afferma la volontà di «creare un nuovo paradigma che garantisca un maggiore accesso alle cure e percorsi diagnostico-terapeutici più rapidi ed efficienti».
