LUCCA. Scuola, la ripartenza fa aumentare la circolazione del virus tra i più giovani: un quarto dei nuovi casi registrati tra il 10 – giorno in cui in cui hanno riaperto i battenti la maggior parte delle scuole – e il 21 gennaio riguarda proprio ragazzi tra 0 e 19 anni. Certo, il virus circolava tra i giovani anche nei giorni precedenti a quelli del rientro in classe ma in misura minore. I numeri, pubblicati quotidianamente dal presidente della Regione Eugenio Giani su Telegram, parlano chiaro. Tra il 10 e il 21 gennaio i nuovi casi registrati in provincia di Lucca sono stati 13.511, di cui 3.350 (il 24,8 per cento) hanno riguardato i ragazzi tra 0 e 19 anni. Nei dodici giorni precedenti, ovvero tra il 29 dicembre e il 9 gennaio, il numero complessivo dei casi registrati in provincia è stato addirittura più alto, 15.039 nuovi positivi, ma solo 2.713 (ovvero il 18 per cento) erano under 19. In pratica, il rientro in classe ha fatto aumentare di sette punti percentuali la circolazione del virus tra i più giovani.
Che la situazione sia estremamente complessa lo conferma Donatella Buonriposi, direttrice dell’Ufficio scolastico provinciale: «Classi in quarantena? Numeri precisi non ne ho anche perché oramai le procedure sono articolate e differiscono in base al grado della scuola – spiega –. Di certo c’è che ogni giorno abbiamo 120-130 studenti positivi: moltiplichi questo numero per venti, ovvero le persone da sottoporre a testing, e avrà un’idea della mole di lavoro che segreterie, dirigenti scolastici e la stessa Asl si trovano di fronte quotidianamente. Numeri così elevati rendono problematica la gestione dei casi e la richiesta di effettuare un monitoraggio giornaliero risulta complessa e anche poco utile in una situazione così fluida. Che la situazione sarebbe stata difficile lo sapevamo ma il governo ha deciso di aprire e noi di conseguenze ci siamo armati di pazienza. Quello che sta accadendo era prevedibile, chiediamo però che ci sia una semplificazione e uno snellimento delle procedure per la gestione dei casi scolastici. E aspettiamo novità anche sulle forniture delle mascherine».
L’ingorgo e la differente gestione dei casi sta provocando disguidi anche nei rapporti tra scuole e Asl. Alle elementari, ad esempio, dove il fatto che un bambino sia vaccinato non rappresenta una discriminante per stabilire l’eventuale sospensione della didattica in presenza, gli alunni immunizzati e messi in quarantena dalla scuola a seguito della scoperta di casi di positività in una classe, non ricevono il certificato di isolamento dall’Asl perché sono in possesso di Green pass.
«Il governo parla di appena il sei per cento delle classi in quarantena ma sono numeri che non corrispondono a quello che vediamo con i nostri occhi sul territorio – spiega Antonio Mercuri, segretario Flc Cgil Scuola –. A noi risulta una percentuale molto più alta, con alcune scuole che qui a Lucca hanno oltre un terzo delle classi in didattica a distanza. Inoltre è inaccettabile l’attacco nei confronti dei dirigenti scolastici che si trovano a gestire la pandemia con procedure impossibili da seguire. A questa “catastrofe annunciata”, si è aggiunta una certa campagna di stampa che tende a sminuire il lavoro che stanno facendo».
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