La villa apparteneva a una famiglia patrizia
FIUME Le isole dell'Alto Adriatico non finiscono di riservare gradite sorprese quanto a scoperte archeologiche. L'ultimo rinvenimento in ordine di tempo ha riguardato la penisola di Loparo, sull'isola di Arbe. Nelle vicinanze di Loparo, località di villeggiatura parecchio in voga, un gruppo di archeologi, guidati dalla fiumana Ana Konestra, ha trovato nell'insenatura Podšilo i resti di una villa monumentale, risalente al I secolo dopo Cristo e di dimensioni davvero eccezionali: 30 metri per 80 metri, segno che si trattava di un edificio davvero grande, fatto costruire da una famiglia patrizia.
La villa, come precisato dalla Konestra, era stata fatta edificare da cittadini dell'antica Roma che avevano scelto uno splendido angolo dell'Adriatico dove vivere, caratterizzato da tanto verde e un mare stupendo. La scoperta è frutto del progetto intitolato Topografia archeologica dell'isola di Arbe, nato nel 2013 e firmato dall'Istituto per l'archeologia di Zagabria, che ha lo scopo di inviduare e mappare tutti i siti archeologici arbesani. Gli esperti croati si sono avvalsi della collaborazione dei colleghi dell'Istituto archeologico dell'Ateneo Cardinale Stefan Wyszynski di Varsavia. I lavori, facilitati da prospezioni geofisiche (non distruttive del sottosuolo), hanno fatto capire ai ricercatori che la gigantesca costruzione era inserita in un tessuto urbano che si estendeva fino nell'entroterra della penisola di Loparo. L'abitato comprendeva altre ville di dimensioni similari ed edifici per attività industriali, principalmente forni per la produzione di oggetti in ceramica. Il complesso 30x80 metri era composto da un grande cortile centrale, attorniato da diverse costruzioni, tipiche di una villa rustica. Stando agli archeologici, l'edificio ha subito diversi interventi che ne hanno probabilmente cambiato l'utilizzo da abitativo a industriale. Una trasformazione che ha permesso a questo edificio – rifatto almeno una volta – di restare in vita per molto tempo, forse anche fino al VII secolo.
«Parliamo di un periodo di radicali cambiamenti, determinati dalla fine dell'Impero romano che in questi territori adriatici aveva esercitato il suo potere per circa 700 anni – ha precisato Konestra – il nostro team di archeologi non è solo interessato ai vari siti, ma sta anche cercando di capire l'interagire tra l'uomo e l'ambiente che lo circondava».