Sequestrati conti e beni immobili per oltre mezzo milione di euro. Al centro dell'inchiesta una società di San Vincenzo
PIOMBINO. Un giro di fatture false che andava avanti da anni, che ruotava attorno a una società di San Vincenzo (Consulenza hotel srl) e che traeva il maggior gettito dal residence la Caravella, al confine tra Piombino e Follonica, prima che questo diventasse un centro. Un giro organizzato per dirottare i soldi all’estero ed evadere le tasse.
Questo giro ora è stato scoperto dalla Guardia di finanza. Le fiamme gialle hanno sequestrato beni per oltre mezzo milione di euro e denunciato quattro persone: i due gestori della società e altrettanti prestanome. I primi sono Marco Zana, originario di Brescia, e Tiziana Coppola, di Trapani. I prestanome sono Diego Tarenzi (di Lodi) e Simone Di Mauro (di Brescia).
L’operazione “Afrodite” è stata condotta dalla compagnia della Guardia di finanza di Piombino, sotto la direzione del sostituto procuratore Sabrina Carmazzi, e si è conclusa con un decreto di sequestro di conti correnti, fondi di investimento, immobili e automezzi (tra cui una Jaguar d’interesse storico) notificato ai responsabili di questa presunta frode fiscale.
Nel mirino è finita dunque una società di San Vincenzo, la “Consulenza hotel srl”, sede in via Vittorio Emanuele II, che gestisce alberghi a Bibbona, Vagli di Sotto (Lucca), Fucecchio (Firenze) e Casalpusterlengo (Lodi). Supera la cifra complessiva di 580mila euro il valore dei sequestri patrimoniali che hanno colpito diversi conti e quote di fondi presso filiali bancarie per lo più siciliane e toscane, una villetta nel bresciano e tre veicoli, due a Trapani e uno a Cecina, tra cui la Jaguar d’epoca.
Alle attività delle fiamme gialle piombinesi coordinate dal comandante della compagnia, il capitano Antonino Ingrasciotta, hanno collaborato diversi altri reparti della Guardia di finanza sia lombardi (di Milano, Lodi e Brescia) che di Trapani e di Viareggio.
Questo sistema fraudolento, spiegano in una nota i finanzieri, è stato neutralizzato con un’indagine capillare e chirurgica. In base a quanto ricostruito da Procura e fiamme gialle gli imprenditori indagati, negli anni, avrebbero indebitamente sottratto liquidità dalla loro srl esercente l’attività di “alberghi” utilizzando fatture false e gonfiando le buste paga, ossia intascandone i pagamenti formalmente effettuati a Cipro. Pagamenti nella realtà mai avvenuti. Denari così sottratti al patrimonio societario che sarebbero stati dirottati verso una seconda impresa completamente fittizia con sede a Cipro e controllata dagli stessi indagati. Profitti massimizzati grazie a false provvigioni e “shifting” all’estero.
I principali introiti della srl gestita dagli indagati provenivano dal residence piombinese, La Caravella.
Proprio per nascondere al fisco italiano questa fetta di guadagni, sarebbe stato ideato il disegno criminale che prevedeva il trasferimento di liquidità verso una società di diritto cipriota fittizia, costituita ad hoc. In particolare, in forza di un falso accordo di agenzia relativo a generiche prestazioni di consulenza e marketing nel settore turistico – del tutto non documentate e scollegate dal reale andamento del fatturato aziendale – sarebbero state ingiustificatamente inviate alla partner cipriota provvigioni di importo pari al 35% del fatturato annuo della srl italiana, a fronte di attività di consulenza delle quali le fiamme gialle non hanno mai trovato traccia.
Secondo le indagini, a mettere in piedi questo sistema evasivo era stata una coppia di imprenditori, Zana e Coppola, principalmente operante in Toscana, tra le province di Livorno, Lucca e Firenze e nel Lodigiano, unitamente a due prestanome “teste di legno”, ovvero Tarenzi e Di Mauro. I primi sarebbero a tutti gli effetti i gestori di fatto della srl sanvincenzina per manovrare a loro piacimento le due “teste di legno” che si alternavano negli anni nella carica, formale, di rappresentanti legali.
Tutti ora dovranno rispondere delle ipotesi delittuose di dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. –