«Inquisitore», «riformista», «socialista», «cattolico»… Si potrebbe ricordare in tanti modi, Nicolò Amato, magistrato e avvocato messinese morto ieri, a 88 anni, a Roma. Come sostituto procuratore seguì molte delle inchieste sul terrorismo negli anni Ottanta, dai Nar al caso Moro passando per l’attentato a Giovanni Paolo II. Dal 1993 passò alla professione di avvocato e assunse la difesa di Craxi nei processi per Tangentopoli. Politicamente assunse posizioni che non piacevano affatto alla sinistra, né allora né in epoche più recenti. … Continua
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