Sembrano mossi da una folata di vento il vasto berretto floscio e i larghi baveri del mantello che Carlo Fontana (1865-1956) indossa davanti allo specchio quando, nei primissimi anni del Novecento, esegue un suo autoritratto a guazzo. Delinea il suo volto nell’atteggiamento di chi, nel colpo di vento che lo investe, sta saldo, lo sguardo concentrato come a valutare con grande attenzione critica qualcosa che tenga fra le mani: uno schizzo, la prima idea di un abbozzo in creta? La … Continua
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