Passano le settimane e il caso di Britney Spears e della controversa conservatorship che la lega al padre Jamie dal lontano 2008 continua ad arricchirsi di nuovi particolari. Dopo aver rotto il silenzio in aula, ma aver comunque incontrato le resistenze del giudice che ha deciso di lasciare al padre il controllo delle finanze e la tutela legale della popstar, stavolta Britney torna alla carica con una nuova testimonianza al tribunale di Los Angeles e una richiesta immediata per riprendere la sua autonomia «il prima possibile». La domanda è stata avanzata da Mathew Rosengart, il nuovo avvocato che Britney, per la prima volta in 13 anni, ha potuto ingaggiare in autonomia, senza affidarsi automaticamente a quello nominato dalla corte.
«Ho pensato che stessero tentando di uccidermi. Mi piacerebbe che mio padre venisse incriminato per abuso di tutela. Voglio denunciarlo oggi, voglio che si indaghi su di lui» ha detto Britney al telefono in aula prima di definire la conservatorship una pratica «fottutamente crudele»: «Se questo non è un abuso, non so cosa possa esserlo». Intanto, il fatto che la corte abbia dato alla Spears la facoltà di scegliere il suo avvocato – Rosengart, oltre a essere un ex procuratore federale, ha difeso stelle di Hollywood come Steven Spielberg e Sean Penn – dimostra che, forse per la prima volta, Britney è considerata una persona autonoma, libera di scegliersi da chi farsi difendere. L’annuncio è stato, naturalmente, accolto dagli applausi di tutti i fan che, fuori dal tribunale, si erano radunati al grido di Free Britney, il movimento nato in Rete per sostenere lo scioglimento della conservatorship della cantante.
La vicenda della Spears continua a essere molto oscura: nel suo penultimo intervento in tribunale dello scorso giugno, Britney ha spiegato la piega della sua vita negli ultimi anni, dall’impossibilità di uscire da sola o di parlare al telefono al divieto di andare dalla ginecologa per farsi togliere la spirale. «Non sono felice, non riesco a dormire, piango tutti i giorni, rivoglio la mia vita indietro» ha detto durante il suo discorso, portando l’avvocato nominato dalla corte e il manager Larry Rudolph alle dimissioni. Il sostegno alla cantante, però, continua ad arrivare da diversi nomi del mondo dello spettacolo e dell’imprenditoria – da Miley Cyrus a Elon Musk – che sperano che Britney possa riprendere il controllo della sua vita il prima possibile.