Il processo d'Appello a Firenze: l'infermiera di Piombino è accusata di omicidio plurimo volontario
Morti in ospedale, chiesta la conferma dell'ergastolo per l'infermiera Fausta Bonino. È quanto chiesto dal procuratore generale Fabio Origlio al termine della sua requisitoria al processo d'appello a Firenze: la donna, 58 anni di Piombino, è accusata di omicidio plurimo volontario. In primo grado Bonino è stata condannata sempre all'ergastolo per quattro casi contestati. La prossima udienza è in calendario per il 14 luglio, dove è prevista l'arringa della difesa.
L'infermiera fu arrestata dai carabinieri con l'accusa di aver provocato la morte di 14 pazienti all'ospedale Villamarina di Piombino dove lavorava. Nel corso delle indagini i casi contestati si sono poi ridotti a dieci.
L’indagine, iniziata a metà del 2015 dove aver verificato l’alta mortalità nel reperto di rianimazione, aveva portato un anno più tardi all’arresto dell’infermiera a cui inizialmente erano stati attribuiti tredici decessi. Nel corso di un’inchiesta che ha diviso tra colpevolisti e innocentisti, alla fine del 2017, sono state anche riesumate le salme di pazienti che si sospettava fossero stati uccisi. Avevano infatti perso la vita a causa di emorragie avvenute in date e a orari compatibili con i turni in reparto della Bonino. Le presenze sono state ricostruite utilizzando i registri di reparto. Inoltre l’accusa ha depositato alcune intercettazioni telefoniche tra la Bonino e le colleghe nel corso delle quali l’indagata si preoccupava dell’evolversi delle indagini e ipotizzava di essersi scordata di alcune attività svolte in reparto.