Questo lunedì 28 giugno cade l’obbligo di indossare la protezione all’aperto. Dietro la libertà ritrovata molti sottolineano di voler restare prudenti. «Bene non doverla portare visto il caldo di questi giorni però è presto per abbassare la guardia»
TRIESTE. Il 2019 stava tramontando quando i notiziari di tutto il mondo cominciarono a diffondere le immagini da Wuhan. Desolazione per le strade e volti nascosti sotto tutte quelle mascherine: sembrava uno spettacolo distopico cui potere assistere da una rassicurante lontananza. Invece, in poco tempo tutti gli spettatori se ne sono ritrovati protagonisti. Nei primi mesi del 2020 i volti sconosciuti riparati dalla mascherina visti in Cina via tv sono diventati quelli noti di amici, vicini di casa, colleghi.
Introdurre l’uso di quel dispositivo di protezione nella vita di tutti i giorni è stato un percorso a ostacoli. C’è stata per esempio una prima fase in cui occorreva avere una mascherina «o comunque - come da ordinanze - una protezione a copertura di naso e bocca». Anche perché all’inizio di mascherine non se ne trovavano poi molte. E così c’è stata la fase in cui, per recuperarne per un bel po’ davanti alle farmacie sperando ce ne fossero ancora. Mentre nel marzo del 2020 veniva annunciata la partenza della distribuzione gratuita ai cittadini dei dispositivi lavabili e riutilizzabili.
Ma con il passare delle settimane, la mascherina è entrata nella vita quotidiana di tutti. Oggetto da tenere in tasca o in borsetta, oggetto da controllare di avere con sé prima di uscire di casa. Fino al 4 giugno 2020, quando in Friuli Venezia Giulia - nello stesso giorno in cui in regione si registravano zero contagi per la prima volta dall'esplodere della prima fase dell’emergenza - è caduto l’obbligo di indossarla all’aperto. Un obbligo reintrodotto poi lo scorso ottobre, quando la seconda ondata della pandemia ha iniziato a stringere la morsa.
Ma da questo lunedì 28 giugno - seppur con gli inviti a mantenere la prudenza che giungono da istituzioni ed esperti - si apre un nuovo capitolo: all’aperto la mascherina resta in tasca. Ma «credo che a questo punto mi sembrerà strano uscire di casa senza indossarla», racconta Elena Villanovich in piazza Unità a Trieste - «anche se nelle ultime settimane sempre più persone evitavano di tenerla, se si poteva restare distanziati».
Fra i triestini è il senso della ritrovata libertà a prevalere, ma non manca chi preferisce evitare facili entusiasmi: «Torniamo a stare meglio ma non è ancora finita, dobbiamo avere ancora un po’ di pazienza – spiega Renzo Gianolla -. Se poi bisogna indossarla negli spazi chiusi o anche all’aperto quando c’è qualche assembramento, forse è più comodo tenerla sempre e comunque abbassata, per poi sollevarla al momento giusto». «Quando mi capiterà di incrociare persone che non conosco la indosserò anche se non ce n’è più l'obbligo – dice Fabio De Luca -. Dobbiamo affidarci al nostro buon senso. Se vengo a contatto con altri passanti, come faccio a sapere se sono o meno vaccinati e se sono stati attenti?».
Insomma, la prudenza sembra non essere dimenticata. Anche a Gorizia in tanti riservano all’addio alle mascherine un’accoglienza piuttosto tiepida. «Devo essere sincera, resterò prudente – confessa Barbara Taurian -. Certo con il caldo estivo coprirsi il volto è molto più fastidioso, ma è presto per abbassare la guardia, e malgrado quest’anno ci sia il vaccino a farci stare un po’ più tranquilli anche la scorsa estate sembrava che a pandemia fosse stata sconfitta, e invece sappiamo bene come è andata a finire».
Anche Fabia Del Ben attenderà un po’ prima di archiviare la mascherina. «Indossarla è diventata un’abitudine, quasi un automatismo – racconta -. Penso che continuerò così ancora per un po’» attendendo che la campagna vaccinale avanzi ancora: «Io credo nella vaccinazione e sono già vaccinata, vedo che molti ragazzi e ragazze la pensano come me, e questo è positivo», chiude Del Ben. «Un pizzico di perplessità resta – ammette pure Michele Ciocia -, perché l’allentamento delle restrizioni rischia di portare a più occasioni di assembramento, e far ripartire i contagi. Io penso che finché la pandemia non sarà debellata del tutto la mascherina resterà utile, e personalmente sarò sempre pronto a indossarla nei momenti in cui lo riterrò opportuno». —
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