Colonnello dell’esercito, 81enne, era malato. Amava tener vive le tradizioni della sua terra
UDINE. La Puglia gli era rimasta nel cuore. Con i suoi colori che si perdono all’orizzonte, le sue tradizioni, le sue città, i miti e le leggende. Il colonnello Giuseppe Coluccia non aveva mai dimenticato la terra d’origine, lui originario di Collepasso, paesino di poco meno di 6 mila abitanti in provincia di Lecce. E qui, nel Friuli che era ormai diventato casa sua dai tempi del servizio militare, aveva intessuto nuovi legami tra le due regioni. Con lui, morto a 81 anni vinto da una malattia che l’aveva colpito la scorsa estate, il Club Puglia di Udine perde il suo storico presidente. Per oltre vent’anni, infatti, era stato alla guida del sodalizio che riunisce i pugliesi che vivono in Friuli e simpatizzanti (con oltre 220 soci) promuovendo numerose iniziative. «Al Club ha pensato fino agli ultimi giorni – ricorda la figlia Patrizia – perché sperava di poter continuare la sua attività a cui teneva moltissimo. Desiderava far conoscere le tradizioni della Puglia, mantenerle vive e creare un legame con il Friuli attraverso numerosi eventi che organizzava anche in collaborazioni con altre associazioni del territorio».
Coluccia, arrivato in Friuli per il servizio di leva, si era stabilizzato qui dove era poi diventato colonnello dell’esercito. Tra gli incarichi ricoperti quello da comandante della caserma Celio Nanino di Reana del Royale. Nel 1965 aveva sposato Vittoria «creando un connubio friulano-pugliese anche in casa – aggiunge con un sorriso Patrizia che Coluccia lascia assieme alla moglie e alla figlia Stefania –. Era una persona molto buona e tanto amata perché aveva conservato uno sguardo sul mondo da bambino. Si stupiva e si interessava in modo sincero a qualunque cosa e si dava con tutto se stesso in ciò che faceva. Una volta andato in pensione, trascorreva le sue giornate tra il Club Puglia, l’orto di cui era molto appassionato, e i nipotini che adorava. Era attivo alla parrocchia del Cristo dove teneva la contabilità e curava il giardino».
Nel Club Puglia lascia un grande vuoto. Lo ricorda con parole di stima Italo Rasciale, componente del direttivo e responsabile dell’area cultura. «Coluccia era sempre disponibile e presente – afferma –. Una persona pacata e perbene che affrontava l’organizzazione di ogni iniziativa con entusiasmo. Il Club una decina di anni fa aveva promosso un premio di laurea in Conservazione dei beni culturali all’università di Udine per le tesi con un riferimento alla Puglia. Come Club, inoltre, mensilmente organizzavamo delle conferenze su vari argomenti, sanità, letteratura, arte e venivano promosse visite ai musei e alle mostre come quella di Illegio, poi il Covid ha fermato tutto». Il Club è sopratutto solidarietà. «In collaborazione con il Lions Club di Lignano Sabbiadoro, il Lions Club Udine Duomo e con altre associazioni attive sul territorio – prosegue Rasciale – abbiamo promosso iniziative solidali a favore delle famiglie più bisognose. L’obiettivo del presidente Coluccia e di tutti i soci è sempre stato quello di cercare di tenere vive le tradizioni della nostra Puglia come la festa della pentolaccia o il ballo della taranta le cui origini affondano nella notte dei tempi».
Una messa in ricordo di Coluccia sarà celebrata il 9 maggio, alle 10, nella parrocchia del Cristo in via Marsala. —
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