Che cosa sta succedendo a Valentino Rossi?

È la domanda che sempre più spesso si stanno ponendo tifosi, appassionati e addetti ai lavori. Perché Valentino Rossi è in crisi, inutile negarlo. Una crisi che dura ormai da almeno due, se non tre stagioni. 

L'ultimo successo, il numero 115 di una strepitosa carriera, è datato addirittura Assen 2017, una vita fa. Da allora sono passate tre stagioni e mezzo, 60 gare senza più vincere, tra podi (pochi, soltanto dieci), ritiri (dieci, di cui cinque nelle 12 gare del Mondiale 2020) e tante gare incolori, a guardare gli altri sfrecciargli accanto come era lui a fare fino a qualche stagione fa.

Ecco, per molti il punto, doloroso, è proprio questo: Valentino non è più quello di un tempo. Un dato di fatto certificato non tanto dalla carta di identità (ha da poco compiuto 42 anni) quanto da ciò che si vede in pista, severissimo giudice che però non mente. Il cronometro è una mannaia impietosa, la bandiera a scacchi altrettanto, e nel suo caso il crollo delle prestazioni e dei risultati è fin troppo evidente.

Valentino Rossi durante l'ultimo gran premio di Doha, chiuso al 16esimo posto

MotoGP Grand Prix of Doha: Valentino Rossi

Valentino Rossi durante l'ultimo gran premio di Doha, chiuso al 16esimo posto
Cordon Press / IPA

Quanti guai per Valentino

Quello che è successo nelle prime due gare di questa stagione rende bene l'idea: nello scorso weekend Valentino Rossi ha chiuso le qualifiche al penultimo posto (peggior risultato della carriera), e il giorno seguente a vincere la gara è stato Fabio Quartararo, il pilota che da quest'anno lo ha sostituito sulla Yamaha ufficiale. Il tutto dopo che la settimana precedente a vincere era stato Maverick Viñales, stessa moto, suo ex compagno la passata stagione. Lui ha chiuso la prima prova 12esimo, la seconda 16esimo, disperso nel gruppo degli ultimi.

Rossi e il suo compagno, l'allievo Morbidelli, sono in crisi nera con le moto del team satellite Petronas, quello nel quale è stato di fatto declassato dalla casa madre giapponese al termine dell'ultimo campionato. I vertici, è la voce che circola nel paddock, si sentono più leggeri senza di lui, presenza per certi versi ingombrante nel box, a maggior ragione senza quei risultati che ci aspettava e che non sono arrivati, e che al contrario sta ottenendo la coppia Quartararo-Viñales.

All'alba della stagione numero 26 in molti vedono le luci del tramonto su una carriera irripetibile, unica per quello che Valentino Rossi ha saputo fare (nove Mondiali vinti) e dare a tutto il circus delle due ruote che, inevitabilmente, quando smetterà, sarà più povero e meno attraente, perché sono tanti gli organizzatori a doverlo ringraziare per avere garantito per tutto questo tempo (prima delle corse senza pubblico per la pandemia) il tutto esaurito sulle tribune dei circuiti di tutto il pianeta.

La tipica posizione di Valentino Rossi prima della gara, accucciato vicino alla sua moto

MotoGP of Qatar: Valentino Rossi

La tipica posizione di Valentino Rossi prima della gara, accucciato vicino alla sua moto
Mirco Lazzari gp - Getty Images

Continuare o smettere?

Resta la domanda delle domande, e il popolo delle moto è quanto mai diviso. C'è chi non accetta che una carriera monumentale rischi di essere macchiata dalle ultime stagioni in disgrazia, in cui i risultati non sono stati mai all'altezza del suo mito. D'altra parte, però, c'è anche chi fa notare come in occasione del debutto in Qatar Valentino avesse ottenuto il quarto tempo in qualifica, segno che il polso è ancora quello del campione. 

Perché i limiti della sua moto sono chiari, così come le difficoltà di cui si lamenta: questione di gomma, posteriore specialmente, che nel suo caso si degrada troppo in fretta costringendolo a rallentare. 

Ecco allora l'altra campana prendere voce: questione di stile di guida, quello che i giovani rampanti della nuova generazione hanno imparato e che lui non riesce a fare suo. E il volto tra l'imbronciato e l'incredulo mette in mostra quel misto di frustrazione e senso di impotenza che lo stanno accompagnando da tempo. Davanti alle telecamere, al contrario, è sempre lui, pronto a raccontare, a spiegare, a mostrare tutta la passione che ancora ha dentro per i motori e le due ruote. 

La caduta di Valentino Rossi l'anno scorso a Le Mans

MotoGP Grand Prix de France 2020: Valentino Rossi

La caduta di Valentino Rossi l'anno scorso a Le Mans
Cordon Press / IPA

Il dibattito è aperto, impossibile trovare un punto di mediazione. 

Resta un dato certo: come ha detto lo stesso Valentino, la prima metà del campionato sarà determinante per decidere cosa fare l'anno prossimo. 

Per le sentenze definitive c'è ancora tempo, ma la verità su chi è ancora Valentino la conosce soltanto Valentino.

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