Prato, si fa sempre più drammatico il bilancio dell’epidemia con 157 nuovi casi e cinque decessi. Allarme della Cgil sui contagi nelle fabbriche
PRATO. Si fa sempre più drammatico il bilancio della pandemia Covid a Prato. La Regione segnala quattro decessi nelle ultime 24 ore, ma in realtà sono cinque, perché ieri mattina se n’è aggiunta un’altra che finirà nella statistica di oggi.
Si tratta di Rossano Tofani, un sessantenne che viveva a Galciana. Si è spento all’ospedale Santo Stefano, nello stesso reparto dove pochi giorni prima era morto il padre Giulio Tofani. Una famiglia colpita duramente, come purtroppo molte altre. Come quella di Luca Penna, che aveva appena 45 anni ed è morto venerdì all’ospedale di Careggi. Pinna viveva con la moglie in via Pistoiese e lascia tre figli. Le altre vittime sono due uomini di 76 e 91 anni, Antonio Faggi e Franco Fantini, e una donna di 84 anni, Anna Maria Meucci, morti all’ospedale Santo Stefano. Nel bollettino della Regione ci sono anche 157 nuovi contagiati in provincia di Prato (tra cui 15 cinesi), una dozzina in meno del giorno prima, che portano il totale a 17. 821, mentre quello delle vittime sale a 423.
Vaccini, si accelera. Intanto da oggi, l’Asl Toscana Centro punta a una decisa accelerazione della campagna vaccinale contro il Covid-19. Al Centro Covid Pegaso di via Galcianese, in particolare, dovrebbero essere somministrate 1.080 dosi di vaccino al giorno. Lo rende noto la stessa Asl. Raddoppiano i turni nei centri vaccinali, cioè l’ex Creaf di Prato, il Mandela Forum di Firenze, la galleria dell’ospedale di Empoli e la Cattedrale ex Breda di Pistoia, che resteranno aperti per 15 ore al giorno, dalle 7,30 alle 22,30.
Al Centro Covid Pegaso i turni saranno di cinque ore consecutive al fine di somministrare 1.080 dosi giornaliere. In particolare l’ingresso alla struttura per la vaccinazione con Astrazeneca è previsto da via Galcianese, le persone addette all’accoglienza provvederanno a far defluire gli accessi all’interno dell’hub, in sala di attesa (a disposizione 70 posti). Una volta espletata la vaccinazione e trascorso il tempo di osservazione, le persone potranno uscire da via Dossetti. Il potenziamento dell’attività vaccinale con l’estensione degli orari di somministrazione negli Hub aziendali è stato al momento programmato fino al prossimo 7 aprile e a quella data l’Azienda procederà con una nuova programmazione il cui obiettivo è l’incremento progressivo dell’attività. Per evitare assembramenti, l’Asl raccomanda di presentarsi dieci minuti prima dell’appuntamento e di rispettare l’orario in modo da garantire una corretta organizzazione dell’attività vaccinale. Soltanto le persone che hanno difficoltà di deambulazione o soggetti fragili possono essere accompagnate all’interno della struttura. Sempre per agevolare le procedure si raccomanda di presentarsi già muniti del modulo anamnestico compilato.
Contagi in fabbrica, l’allarme della Cgil. «Il virus a Prato corre anche nei luoghi di lavoro. A certificarlo ci sono i dati». La preoccupazione di Lorenzo Pancini, segretario della Cgil di Prato, trova riscontro nei numeri forniti dall’Inail sui primi due mesi dell’anno: a gennaio e febbraio le denunce di infortuni sul lavoro causa Covid-19 sono state 84 (+5, 8% rispetto a dicembre 2020), facendo salire a 795 quelle totali dal 1° gennaio 2020, e hanno coinvolto 690 donne e 185 uomini; Prato è la terza provincia per incidenza percentuale (9, 7%) sul totale dei casi toscani registrati nel periodo 1 gennaio 2020 – 28 febbraio 2021 (8. 244), preceduta da Firenze e Pisa.
«Bisogna ancorarsi ai fatti – aggiunge Pancini – Non è possibile una serie di reazioni astratte a quelle che sono legittime azioni di verifica delle autorità sanitarie, che non credo abbiano intensificato i controlli per il gusto di farlo. È vero che Prato, con la più alta incidenza di contagi in Italia su 100mila abitanti, è inserita in un’area a forte mobilità di persone e merci, ma questo non giustifica ignorare il fenomeno di una circolazione del virus che non si ferma certo agli ingressi dei luoghi di lavoro, come attestato da Inail e Asl. Anzi l’intensità dei contagi, stando sempre al report Inail, è in aumento, peraltro in tutte le province toscane».
«A livello nazionale – prosegue il segretario della Cgil – è già aperto un tavolo, a cui le associazioni datoriali paiono tentare di sottrarsi, con organizzazioni sindacali e governo per una nuova versione dei protocolli dell’aprile 2020, con l’esecutivo che si è dichiarato pronto ad un provvedimento legislativo. Un nuovo incontro è fissato dopo Pasqua. Credo che una verifica puntuale sull’applicazione dei protocolli vada fatta quanto prima anche a Prato, con le associazioni degli imprenditori. Come ritengo necessario che si apra rapidamente un tavolo di confronto con Asl e Inail, partendo dall’analisi della mappatura dei contagi in possesso degli istituti, che potrebbe aiutare, in modo mirato, anche la nostra azione di verifica e tutela. Probabilmente, dopo il lockdown dello scorso anno, c’è stato un allentamento. Ma come abbiamo ribadito più volte, la salute pubblica, e la salute dei lavoratori e nei luoghi di lavoro, sono la condizione per riprendere la crescita produttiva. I lunghi mesi di pandemia si sono incaricati di smentire il contrario: senza salute non c’è crescita né sviluppo economico». —