Domani il vertice tra governo e commissione europea, tecnici al lavoro per trovare un’intesa. Il sindacato: «La nuova ondata di Covid frena la ripresa, ora altri aiuti»
Il governo Draghi è stato chiaro fin dall’inizio: neanche un euro in più per la grana Alitalia, devono bastare i 3 miliardi destinati alla capitalizzazione della newco Ita e le risorse stanziate per la cassa integrazione fino a settembre. Ora però la Filt-Cgil alza la voce in direzione contraria: «Il quadro in queste settimane è cambiato – dice il segretario Fabrizio Cuscito -. L’Italia è tornata quasi tutta in zona rossa e così la ripresa dei voli si allontana. Se giustamente si pensa a ristori per tutti i settori, perché quello aereo dovrebbe essere escluso? Nel 2020 erano stati previsti aiuti, ora si dovrebbe fare altrettanto per tutte le compagnie e quindi anche per Alitalia». La richiesta arriva alla vigilia del vertice tra il governo italiano – con i ministri Giancarlo Giorgetti, Enrico Giovannini e Daniele Franco – e la commissione europea, rappresentata da Margrethe Vestager. Nel corso della settimana c’è stata una fitta serie di incontri a distanza tra le strutture tecniche del governo e di Bruxelles, che insiste nel chiedere discontinuità tra vecchia e nuova compagnia prima di dare il via libera al piano di rilancio.