Gli incentivi per ristrutturare tetti e facciate moltiplicano le richieste di intervento ma i ponteggi a Trieste sono sold out: ditte a caccia di materiale in Friuli e Veneto
TRIESTE. Basta uscire di casa per accorgersene, in centro come in periferia: la città è invasa dai cantieri, con intere palazzine “ingabbiate” dalle impalcature, una dietro l’altra. Merito degli incentivi fiscali per le ristrutturazioni edilizie, che nell’ultimo anno hanno portato a un boom di interventi alle abitazioni, in particolare a tetti e facciate. Un super lavoro che sta impegnando ditte, operai, artigiani, periti e consulenti a tempo pieno, e con una controindicazione non irrilevante: l’esaurimento dei ponteggi, letteralmente “sold out” in città. Tanto che alcune imprese edili, alla disperata ricerca di impalcature, sono costrette a rivolgersi al mercato extra triestino, in Friuli e in Veneto, in particolare.
Effetti della corsa ai bonus fiscali, che incentivano i proprietari di decine di case e condomini ad avviare interventi di ristrutturazione. Il risultato è che così si sostiene il comparto edile, duramente colpito dalla crisi negli ultimi anni, ma con un effetto collaterale: quello di “drogare” il sistema, favorendo una super domanda che altera i prezzi dei materiali per gli approvvigionamenti e della manodopera, e che sarà destinata a contrarsi bruscamente se e quando tali incentivi verranno ridimensionati.
Per il momento, però, le agevolazioni ci sono e le richieste di interventi veleggiano a velocità elevatissime, con il risultato che la città, complice anche l’arrivo della bella stagione, è un brulicare di tute, caschetti e camion. Elementi basilari e irrinunciabili quando si deve rifare la facciata di un condominio sono i ponteggi, che in questo periodo, per dirla con le parole di Enrico Eva, segretario generale di Confartigianato Trieste, «in città sono diventati merce rara. È aperta una vera e propria caccia alle impalcature - sottolinea Eva -: sono introvabili, al punto che più di qualche ditta deve andare a cercarle in Friuli o in Veneto per poter soddisfare tutta la richiesta di lavoro che c’è. Grazie ai bonus fiscali – sottolinea Eva – la domanda già da mesi è molto forte e so per certo che parecchie ditte sono in difficoltà nel reperire le impalcature, al punto di dover uscire con una certa urgenza dai confini territoriali per cercarle. Chi le ha in casa è avvantaggiato, mentre chi ne ha bisogno - conclude - cerca di procurarsele come può, prevalentemente con il nolo».
Secondo Luca Ruini, imprenditore edile, in situazioni come queste è essenziale pianificare con largo anticipo ogni intervento. «Il problema esiste: reperire impalcature oggi è molto difficile. Noi abbiamo un fornitore storico, cui siamo legati da anni, e ci siamo organizzati per tempo, ma c’è tanto lavoro. Credo siano soprattutto le ditte più piccole o più giovani ad avere problemi».
Dai diretti interessati, ossia dalle ditte che a Trieste si occupano di ponteggi e attrezzature per l’edilizia, arriva la conferma della super richiesta. «Noi abbiamo tutte le impalcature fuori - commentano dal Camost, Consorzio artigiano montaggio strutture tubolari di San Dorligo Della Valle – ed effettivamente la domanda è così alta, soprattutto per la ristrutturazione delle facciate, da non riuscire a essere evasa completamente. Le aziende che si occupano di ponteggi in queste fasi devono scegliere se e quanto investire per l’acquisto di nuove strutture da noleggiare: è una decisione cruciale perché ovviamente tutto ciò che si acquista oggi poi rischia di rimanere inutilizzato nei prossimi anni, se dovessero finire gli incentivi fiscali, con una conseguente battuta d’arresto dei progetti».
Anche Paolo Calella, titolare dell’omonima ditta che si occupa di montaggio ponteggi tubolari, spiega che «pure nel mio caso è così: tutto il materiale che ho è fuori e non resta un attimo fermo in deposito, appena rientra un’impalcatura esce subito per un nuovo progetto. So per certo che alcune imprese edili cittadine hanno difficoltà a rispondere alla grande domanda di questi mesi e vanno a caccia di ponteggi; qualcuno magari li possedeva in passato, ma se ne è liberata per la crisi e il poco lavoro, e ora ovviamente ne avrebbe bisogno».