L’ideatore Roversi: «Puntiamo a un programma in presenza mentre gli ospiti stranieri saranno in collegamento online»
SUZZARA. Dal 29 al 31 gennaio, nei giorni tradizionali della “merla” a Suzzara avrebbe dovuto svolgersi la XV edizione del Festival di letteratura noir e poliziesca “NebbiaGialla” con l'arrivo di scrittori italiani e stranieri. La rassegna, a causa della pandemia, non è stata annullata ma solo rinviata e si svolgerà dal 16 al 18 aprile. I bandi dei premi letterari saranno disponibili sul sito del Festival a partire dalla fine di gennaio. Il direttore ed ideatore della rassegna Paolo Roversi è deciso ad organizzare il festival in presenza, seppur limitate, com'era stato fatto alla cerimonia di premiazione del settembre scorso nella sala della comunità “Dante” con tutte le disposizioni previste (rispettando distanze, provando le temperature e sanificando le mani). «Se ci riusciremo vorremmo organizzare la rassegna con scrittori e pubblico in presenza – conferma Roversi – Inviteremo scrittori italiani mentre per quelli stranieri li vedremo e sentiremo online. In caso di altre e più stringenti limitazioni rifletteremo sul da farsi. Comunque sto già lavorando alla XV edizione».
Tuttavia Roversi non è rimasto con le mani in mano e continua nella sua prolifica attività di scrittore: «Dato che a fine gennaio non potremo organizzare il festival-noir- spiega lo scrittore - parteciperò alla “Semana Negra” il 27 gennaio alle 19 ad un incontro organizzato dalla “Casa degli italiani” in collaborazione con la “BcNegra” di Barcellona in Spagna che si svolge dal 21 al 31 gennaio. Dal mio thriller “Addicted”, pubblicato da Sem nel 2019, sarà tratto un film e quest'anno il libro uscirà in lingua spagnola». Il titolo tradotto è “Los adictos” (Roca Editorial). Roversi inoltre scrive romanzi gialli anche per i ragazzi.
«Per la casa editrice Piemme collana “Il Battello a Vapore” - spiega - ho scritto nel 2019 “Il mistero dell'ombra dell'alba” dove il mio personaggio “Ricky”, pochi amici e tanto computer, passa tutti i pomeriggi nell'hangar di Mac, il compagno della madre, che restaura piccoli aerei d'epoca. L'hangar è un posto insolito dove è impossibile annoiarsi, ma un giorno il ragazzo assiste a un fatto troppo insolito: un uomo armato trascina con la forza un altro entrato poco prima. È solo il primo pezzo di un puzzle - aggiunge - che “Ricky” cerca di ricomporretra deduzioni e ricerche online. Ma non tutte le risposte si trovano su internet, e certi segreti si possono svelare solo scavando in un passato molto lontano».
Nel 2020 Roversi ha scritto Il segreto del Barone Rosso «dove Ricky, 13enne smanettone con un debole per la tecnologia e l'investigazione, sta passeggiando in centro a Milano insieme alla mamma quando assiste a una rapina. Dopo aver svaligiato una gioielleria, il criminale in fuga gli passa proprio accanto e per un attimo i loro sguardi si incrociano. Il giorno dopo, un nobile milanese affida un compito molto speciale a Mac, il compagno della madre di Ricky: restaurare il triplano del leggendario Barone Rosso. Ricky si convince che tra quella richiesta straordinaria e la rapina ci sia un misterioso legame. Pochi giorni fa sono stato ospite di una classe delle scuola secondaria di primo grado “Colombo” di Milano, dove ho parlato con i ragazzi di uno di questi libri».