I quesiti e i dubbi più diffusi sull’affidabilità della maxi campagna. «Le persone che si sono negativizzate saranno inserite in coda»
Domande e Risposte. Il vaccino contro il Covid-19 non sarà obbligatorio, ma fortemente consigliato per tutti. Perché più alta sarà la percentuale di adesioni, più facilmente si raggiungerà l’immunità di gregge e meno circolerà il virus, che quindi avrà anche minori possibilità di variare. Con benefici anche per chi non potrà (o non vorrà) sottoporvisi. Per questo, con l’Agenzia italiana del farmaco, è fondamentale fugare tutti i dubbi che ancora impensieriscono i tanti scettici.
Come funziona il vaccino?
Viene effettuato con due iniezioni nel muscolo del braccio, eseguite ad almeno 21 giorni di distanza tra loro. È necessario il richiamo perché il vaccino possa considerarsi attivo. L’operazione è gratuita. L’efficacia, dimostrata dopo una settimana dalla seconda inoculazione, è nell’ordine del 95%. Consiste nell’inserimento nel corpo di un pezzettino del virus. Questo entra nelle cellule, stimolando la produzione della proteina Spike. L’organismo riconosce come non propria questa proteina, producendo gli anticorpi che bloccano il virus.
Una persona vaccinata può contagiare?
Secondo gli studi clinici condotti fino a questo momento, la vaccinazione dovrebbe proteggere dall’infezione, anche di tipo asintomatico. Di conseguenza, una persona vaccinata non dovrebbe contagiare. Comunque, per il momento, anche le persone vaccinate dovranno continuare a indossare la mascherina e rispettare le misure di distanziamento.
Quanto dura la protezione?
Questa è una domanda a cui gli scienziati non sanno ancora rispondere con precisione. Tuttavia, in base a quanto si conosce sugli altri tipi di coronavirus, è probabile che duri almeno 9 – 12 mesi. Per questo le persone già contagiatesi e negativizzatesi saranno inserite in coda alla campagna vaccinale.
FOCUS.
È sicuro un vaccino ottenuto in breve tempo?
Sì, questo vaccino è stato ottenuto in breve tempo grazie a una disponibilità economica e umana senza precedenti, in termini di studiosi che vi hanno lavorato e di volontari per le prime somministrazioni. Tutte le regolari fasi di verifica dell’efficacia e della sicurezza del vaccino sono state completate, fino all’approvazione da parte dell’Agenzia europea del farmaco.
Quali reazioni avverse possono verificarsi?
Finora, più di un vaccinato su dieci ha riscontrato reazioni di lieve o moderata entità legate all’iniezione, risoltesi però in pochi giorni.
Nella maggior parte di questi casi sono stati riscontrati dolore e gonfiore dell’area dell’inoculazione, stanchezza, mal di testa, dolore muscolare, brividi e febbre. Più rari (meno di uno su dieci) i casi di arrossamento della zona dell’iniezione e nausea. Una persona su 100 ha riscontrato prurito, dolore agli arti, ingrossamento dei linfonodi, difficoltà ad addormentarsi e malessere. Meno di uno su mille, debolezza nei muscoli di un lato del viso.
Il vaccinato rimane sotto osservazione per 15 minuti successivi all’iniezione.
Chi non può vaccinarsi?
I ragazzi con meno di 16 anni, ma è allo studio la sperimentazione per estendere la vaccinazione anche a loro. Le donne in fase di gravidanza o di allattamento devono prima consultare un medico. Lo stesso, le persone in cura con una terapia anticoagulante, chi ha una storia di gravi reazioni anafilattiche, di grave allergie o allergiche a una componente del vaccino. In caso di reazione allergica dopo la prima inoculazione, non bisognerà sottoporsi alla seconda. Gli immunodepressi e le persone con malattie autoimmuni possono vaccinarsi. Come loro, anche persone con malattie croniche, diabete, tumori e malattie cardiovascolari.
Come si svilupperà la campagna vaccinale?
In due fasi, a chiamata. Nella prima, potranno essere vaccinati ospiti delle strutture socio-sanitarie territoriali e operatori del servizio sanitario regionale. L’adesione è volontaria. Quindi si procederà secondo un criterio anagrafico e di rischio, privilegiando i più fragili e i lavoratori dei servizi essenziali.
E quindi forze dell’ordine, forze armate, vigili del fuoco, protezione civile, addetti ai trasporti pubblici e al trasporto di prodotti di prima necessità, farmacisti, donatori di sangue ed emocomponenti, insegnanti e personale scolastico, addetti ai servizi postali, personale delle carceri e dei luoghi di comunità, addetti ad altri servizi di pubblica utilità.
Dove verranno inoculate le dosi?
In ambienti ampi, come palasport, palestre, auditorium, e in modalità “drive through”. Le operazioni saranno svolte da medici del Sisp, operatori sanitari, assistenti e personale di supporto, come militari, volontari della protezione civile e dei servizi di emergenza-urgenza.
I centri di vaccinazione, attivi 14 ore al giorno, saranno articolati in diverse zone, per triage, anamnesi pre-vaccinale, somministrazione e monitoraggio post-vaccinale. —
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