SANTA MARIA MADDALENA (RO). Stefano Baglioni non ce l'ha fatta, si è spento all'ospedale di Trecenta proprio la notte di Natale: il covid se l'è portato via a soli 48 anni. Oltre un mese di malattia ne hanno minato il fisico, fino all'esito delle scorse ore. Sua moglie Ilaria Righetti, invece, ne è venuta fuori e da una decina di giorni il suo tampone è negativo.
Con lei ci eravamo sentiti e risentiti per affrontare il problema dei frontalieri, ossia le famiglie ferraresi separate dal Po e dai Dpcm che impedivano i ricongiungimenti tra ferraresi residenti in Veneto e in Emilia: era stato proprio a inizio dicembre che Ilaria ci aveva confessato la sua doppia preoccupazione: da un lato il marito ricoverato, dall'altro l'impossibilità di vedere i suoi parenti a Natale.
Stamattina l'abbiamo risentita, comprensibilmente in lacrime: «E' una mattina particolare... Sì, Stefano è morto a Trecenta, ma no, non ha sofferto: era sedato dallo scorso 8 dicembre, solo qualche giorno fa avevano provato a svegliarlo per capirne le condizioni neurologiche, se fosse riuscito a guarire... Niente, il covid gli ha distrutto i polmoni, poi si è inserita anche un'altra polmonite e non c'è stato più niente da fare. Alrtre patologie? Aveva la pressione alta, sì, ma nient'altro».
Baglioni, per quanto residente "di là da Po", lavorava anche e soprattutto sulla sponda ferrarese, era consulente fiscale e in particolare faceva assistenza ai camping e agli alberghi dei Lidi comacchiesi, anche in questo anno difficile, in cui non era semplice districarsi nella normativa che, di volta in volta, mutava assieme ai Dpcm.