Adoperato pochissimo, non dà utili e Ca’ Sugana deve pagare il mutuo. Così la liquidazione da parte di Actt slitta al 2022
TREVISO.
Nessuno vuole il park Miani. E la liquidazione dell’Actt Servizi slitta al giugno del 2022. Il multipiano vicino al tribunale continua a rappresentare un buco nero per Ca’ Sugana. Le casse comunali devono pagare il mutuo acceso per la sua realizzazione – è stato inaugurato nel 2002 – ma nel contempo devono fare i conti con un tasso di occupazione degli stalli a pagamento che solo per un’ora al giorno raggiunge il 40%.
E fino ad oggi, nonostante Actt abbia bussato a diverse porte, nessuno ha dimostrato interesse per prendere in affitto alcuni spazi del parcheggio. Uno scenario desolante, che mina ogni possibile convinzione sulle prospettive di rilancio del multipiano. Ad inizio 2020 la Miani Park è stata incorporata nella Actt Servizi nell’ambito della razionalizzazione delle società partecipate del Comune di Treviso.
In precedenza la giunta Manildo aveva rinegoziato i vari contratti swap firmati negli anni che rappresentavano un salasso per Ca’ Sugana. Sono stati i primi passi per risanare una società che, gestendo solo il parcheggio meno utilizzato della città, chiudeva ogni anno con un rosso superiore ai 100 mila euro.
Ma di lì in poi il piano di valorizzazione si è arenato, anche – ma solo parzialmente – per colpa dell’emergenza Covid. «L’amministratore unico si è adoperato per la ricerca di soggetti interessati al piano di valorizzazione del parcheggio Miani senza esito positivo», si legge nella relazione dell’assessore Cristian Schiavon e degli uffici comunali. Colpa del Covid? Inizialmente pare di sì, ma poi a leggere a fondo le carte si scopre che in realtà oggi l’immobile è poco appetibile. Già la giunta Manildo aveva provato a tracciare un futuro commerciale per il multipiano, fatto di negozi, magari concessionari di auto, noleggio di vetture, magazzini, palestra e uno spazio per gli eventi. Una disegno perseguito anche dalla giunta Conte, con in più l’ipotesi di farne un centro logistico, dove immagazzinare la merce destinata ad essere consegnata a negozi e abitazioni del centro storico attraverso mezzi elettrici.
Ma a stroncare ogni idea che comporti mezzi pesanti e furgoni al Miani è proprio il Comune. «L’immobile», si legge nella relazione dell’incontro avuto tra l’assessore Schiavon, il dirigente di settore e Actt, «non presenta attualmente caratteristiche di appetibilità commerciale per palestre, spazi per mostre, eventi, spettacoli, pubblici esercizi per i quali sarebbero necessari adeguamenti della struttura. Si pensi, a titolo di esempio, all’altezza massima di 2 metri delle rampe di accesso che impedisce l’ingresso a mezzi commerciali, o al costo per strutturare e allestire dei magazzini adibiti al servizio di self-storage. Ancora maggiori sarebbero gli interventi necessari per ospitare palestre».
Proprio per questo nel 2020 le ricerche della società si sono concentrate in attività di «vendita di auto, noleggio di auto, eventi ricreativi all’ultimo piano». Ma anche qui nessun risultato: lo stato di salute del mercato dell’auto ha scoraggiato le concessionari, gli eventi – c’era stata una trattativa con “Suoni di Marca” – sono stati fermati dall’emergenza; mentre «le attività di noleggio preferiscono parcheggi in prossimità dell’aeroporto» e «il servizio navetta istituito da Mom, non fermando al Miani, lo rende non attrattivoe come parcheggio scambiatore». Insomma a poco è utile ogni sforzo di fantasia, semmai il rilancio del park è legato «alla sua attività caratteristica di parcheggio e», si legge ancora nella stessa relazione, «alla possibilità di integrare tale attività nell’offerta complessiva di parcheggi nel territorio comunale». —
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