Non è ancora una legge, ma fa discutere da anni. Il nuovo codice della strada va in aula alla Camera e torna indietro in Commissione Trasporti, «come al gioco dell’oca» ha fatto notare Giordano Biserni che presiede l’Associazione amici e sostenitori della polizia stradale, con continue variazioni e novità.
Per Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori, il testo era da rivedere in toto con norme che avrebbero peggiorato la sicurezza stradale come quella che introduceva il giallo al semaforo per appena 3 secondi. Come sarà rivisto è da capire. All’interno delle 100 pagine che lo compongono ci sono decine di provvedimenti non tutti legati direttamente alla guida delle auto.
PUBBLICITÀ SESSISTA ADDIO
Il testo vieta ogni forma di pubblicità su strade e mezzi di trasporto se il messaggio è sessista (come quelli nella gallery in alto), violento o propone stereotipi di genere, che non rispettino le libertà individuali, i diritti civili e il credo religioso. Lo stesso per l’appartenenza a gruppi etnici e a minoranze. Lo stesso vale per ogni discriminazione dell’orientamento sessuale o dell’identità di genere.
UTENZA VULNERABILE
All’interno c’è la definizione di questa categoria che comprenderebbe: pedoni, ciclisti, motociclisti e tutte le persone con disabilità. Per aiutare parte di questa utenza vulnerabile potrebbero essere rialzate all’altezza dei marciapiedi e questi ultimi potrebbero essere colorati per essere meglio individuati come percorsi pedonali.
Gli attraversamenti pedonali potranno avere sensori che attivano segnali luminosi di pericolo al passaggio di pedoni. Su tutte le strade e per tutta la larghezza della carreggiata potranno essere adottati sistemi di rallentamento della velocità.
Nel nuovo testo è garantita la precedenza ai pedoni anche quando non hanno ancora iniziato l’attraversamento come avviene ora. In ogni comune dovrebbero essere segnalati e riservati posti auto per le donne in gravidanza o con a bordo bambini fino a 2 anni. Le loro auto dovrebbero avere un apposito bollino rosa. Potranno andare sulle ciclabili le auto speciali per disabili.
MULTE E PUNTI
La multa va da 422 euro a 1.697 euro, con la sospensione della patente da 7 giorni a due mesi, oltre alla decurtazione di 5 punti. È quanto toccherà a chi sarà trovato alla guida distratto da smartphone, portatili e tablet. Per i recidivi la decurtazione dei punti raddoppia, arriva fino a 3 mesi la sospensione della patente e la multa supera i 2500 euro.
Per i motociclisti ci sarà la responsabilità di far indossare il casco anche ai passeggeri. Gli automobilisti dovranno rispondere del mancato uso di cinture di sicurezza per i passeggeri. Dal 1 2024 tutti gli scuolabus dovranno avere cinture di sicurezza, ma non c’è l’obbligo di allacciarle. Diventa obbligatorio invece il casco per i minori di 12 anni in bicicletta.
Comuni e province devono pubblicare on line il bilancio delle multe riscosse anno per anno. Diventa obbligatorio lasciare sull’auto il preavviso della multa per divieto di sosta di modo che gli automobilisti possano pagare la sanzione ridotta.
Chi parcheggerà, senza averne diritto, in un posto riservato ai disabili avrà una multa fino a 673 euro e 4 punti di decurtati dalla patente, il doppio rispetto alla norma attuale.
VEICOLI ELETTRICI E IBRIDI
Non dovrebbe più essere garantito l’accesso alle zone a traffico limitato alle auto ibride, dovrebbe esserci solo per quelle elettriche. Chi parcheggerà negli spazi per la ricarica elettrica senza farla, oltre alla multa, avrà una decurtazione di 2 punti sulla patente.
LE ULTIME NORME
A riportare in commissione il testo sono anche le ultime norme entrate con il decreto semplificazioni, rimarcate dal Quirinale. Fra queste la possibilità di autovelox fissi sulle strade urbane e l’aumento della possibilità di multare per gli ausiliari della sosta, oltre alla durata minima di 3 secondi per il giallo al semaforo.