Il Comitato tecnico regionale Via ha bocciato l’impianto di Dolomiti Derivazioni: «Andrebbe a peggiorare lo stato idromorfologico del corso d’acqua»
La centralina idroelettrica sul Ru Costa Brusada non si farà. Il 12 agosto il Comitato tecnico regionale Via ha espresso parere non favorevole al rilascio del giudizio di compatibilità ambientale rispetto al progetto presentato da Dolomiti Derivazioni nel 2018. In sostanza l’impianto andrebbe a peggiorare lo stato del corpo idrico, fatto che si scontra con tutte le normative più recenti e poco conta che nel 2015, cioè prima della Direttiva derivazioni, Dolomiti Derivazioni avesse ottenuto dalla Provincia la concessione a derivare dal torrente Ru Costa Brusada con restituzione nel torrente Orsolina, dopo un salto di oltre 367 metri.
Il progetto presentato dalla società di Ospitale di Cadore è localizzato nel territorio di Borca di Cadore, a monte di Villanova e si sviluppa in zona boschiva per due chilometri con la realizzazione di un’opera di presa sul Ru Costa Brusada per derivare l’acqua e convogliarla alla centrale di produzione con restituzione nel rio Orsolina, passando prima in sinistra e poi in destra orografica dopo il ponte della Madonna, dove si avvicina (in parte a cielo aperto) anche a delle abitazioni e incrocia l’acquedotto e il sentiero Cai n.460. L’opera di presa a 1.319 metri comprende uno sbarramento alto due metri, mentre la struttura di servizio, lunga 20 metri sarebbe interrata.
In teoria l’impianto avrebbe prodotto 2.641.255 Kwh media annua, con potenza nominale di 356,80 Kw e potenza efficiente massima di 831,37 Kw. La portata massima derivabile concessa dalla Provincia è di 0,280 metri cubi al secondo, mentre la portata media annua utilizzata è di 0,099 metri cubi al secondo. Nel complesso l’opera doveva inserirsi nell’area Sic “Monte Pelmo, Mondeval, Formin”e sarebbe costata poco più di 4 milioni di euro.
Il progetto è stato presentato al Comitato tecnico regionale Via nel gennaio 2019 nei mesi successivi sono state chieste documentazioni integrative e sono arrivate le osservazioni del Comune di Borca di Cadore, di Italia Nostra, del Wwf e di Free Rivers Italia e il Comitato ha svolto un sopralluogo nell’area interessata dagli interventi.
A dicembre del 2019 il Comitato ha espresso un primo parere non favorevole, fondato prevalentemente sul deterioramento dello stato idromorfologico del Ru Costa Brusada, che secondo il piano di monitoraggio sarebbe passato da uno stato “elevato” a uno stato “non buono”, oltre al fatto che alla derivazione è stata attribuita una classe di rischio “alto”, incompatibile con il principio di precauzione ambientale.
Ad pesare sul giudizio del Comitato Via è anche il parere negativo espresso dalla Soprintendenza il a fine novembre 2019 e il parere negativo dell’Autorità di bacino distrettuale delle Alpi Orientali, espresso a metà dicembre dello stesso anno. —