In arrivo 350mila euro per Vestignè e 450mila per i lavori a Castellamonte. Alberto Avetta: «La Città metropolitana ha a cuore il nostro Canavese»
CASTELLAMONTE. Una pioggia di euro. Oltre un milione. Per migliorare la viabilità in Canavese. Il Consiglio metropolitano ha approvato all’unanimità la seconda variazione al documento unico di programmazione (Dup) che integra il programma triennale delle opere prevedendo sia l’importo che le spese di progettazione.
«Finalmente si raccolgono i frutti dell’inversione di marcia degli ultimi anni: è stata giustamente archiviata la politica dei tagli dissennati agli enti locali. Città metropolitana è un ente in salute che, sulle infrastrutture, può recuperare il ruolo che le spetta, quello di attore principale» spiega Alberto Avetta, canavesano doc e consigliere di Città metropolitana.
«Sono soddisfatto perché, grazie anche alla determinazione dei nostri sindaci è stata finanziata la rotatoria tra la provinciale 56 e la 78 a Vestignè (350mila euro), crocevia che porta al Castello di Masino - dettaglia Avetta - sono stati finanziati lavori molto attesi che interessano Castellamonte, ossia la rotatoria in frazione Sant’ Antonio sulla provinciale 222 (250 mila euro), i lavori stradali per le frazioni di Campo e Muriaglio (200 mila euro)».
Inoltre a bilancio sono stati messi oltre 200mila euro per la progettazione del nuovo Ponte Preti, insostituibile raccordo tra Alto Canavese ed Eporediese e altri 220mila euro saranno spesi su interventi nel Chivassese. Sono almeno venti le opere finanziate con l’applicazione dell’avanzo di amministrazione 2019. Le parole di Avetta hanno regalato grande soddisfazione soprattutto a Castellamonte dove si contano più gli incidenti stradali avvenuti nei pressi della frazione Sant’Antonio, all’incrocio tra la strada provinciale 565 (la Pedemontana, quella che collega il Canavese occidentale ad Ivrea) e la provinciale 222, che da Rivarolo, attraverso il territorio di Ozegna conduce a Rivarolo. Già nel 2012 gli abitanti della frazione Sant'Antonio avevano promosso una raccolta firme, poi inviata all’allora assessore provinciale alla Viabilità, che era proprio, Alberto Avetta, chiedendo degli interventi immediati. Più recentemente, tre anni fa, a tornare prepotentemente sulla questione era stato il Comitato pro circonvallazione di Rivarolo, poi trasformatosi in Comitato mobilità e sviluppo Alto Canavese, che aveva persino manifestato sotto il cavalcavia con tanto di striscione per rimarcare, ancora, la pericolosità di quel tratto stradale. Scarsa visibilità, che nelle giornate nebbiose autunnali e invernali è quasi pari allo zero, lo hanno reso una trappola.
«Ma non è tutto - esorta Avetta lanciando un appello a tutti i sindaci del Canavese - è fondamentale la collaborazione e soprattutto la presentazione di richieste specifiche. L’impegno per esaudirle c’è e c’è sempre stata». —