Gli italiani sono fra i meno preoccupati per una seconda ondata della pandemia e considerano la ripartenza dell’economia prioritaria rispetto alla prevenzione del coronavirus. Gli italiani si aspettano di ritornare regolarmente al lavoro a settembre, secondo una ricerca di BCW Burson Cohn & Wolfe, condotta nel mese di luglio su 1.600 lavoratori fra Italia, Germania, Francia e Spagna.
Il dato più evidente è quello sulla ripartenza economica: per 1 italiano su 2 è la priorità. Gli italiani non sono timorosi: il 52% vuole la ripresa economica e la fa venire prima della prevenzione della diffusione del coronavirus. Il dato dipende probabilmente dalla più difficile situazione economica italiana rispetto ad altri paesi europei, ma anche dai numeri della pandemia che sembrano sotto controllo nella penisola più che in altre nazioni. La media europea è del 63% a favore della lotta al virus con un 73% della Spagna.
La possibile seconda ondata del virus preoccupa il 77% degli italiani, ma ben l’88% dei francesi e il 96% degli spagnoli. Sono però ottimisti rispetto al rientro al lavoro e sperano di lasciarsi alle spalle lo smart working, anche se vorrebbero un migliore bilanciamento fra lavoro e vita privata (69%). L’Italia vede minori rischi nel rientro in ufficio rispetto agli altri, appena il 16%. Gli Italiani sostengono di essere stati trattati con attenzione dal proprio datore di lavoro e l’80% dei dipendenti sostiene di essere stato informato adeguatamente dalla propria azienda.
Tre quarti degli italiani si sente assolutamente tranquillo anche nel ritorno immediato al lavoro. Resta per quasi la metà degli intervistati il timore di portare a casa il virus, ma per altrettanti c’è la certezza che i datori di lavoro si comporteranno al meglio. Il 55% dei lavoratori italiani ritiene che l’attuale situazione comporterà un cambiamento nella valutazione del proprio lavoro più orientata verso gli effettivi risultati.
