Meraviglioso doppio vantaggio poi l’espulsione di D’Alessandro e tanti guai fisici. Dopo il 2-1 l’autogol di Vicari. Salvezza a -7 ma guai mollare, lo spirito è giusto
FERRARA. Una Spal eroica ha sfiorato la grande impresa contro il Milan. In vantaggio 2-0, i biancazzurri sono stati raggiunti al 4’ di recupero della ripresa, a causa di un’incredibile autorete di Vicari. E tutto ciò dopo essere rimasti in dieci nel finale di primo tempo per via della severa espulsione di D’Alessandro dopo chiamata di Pairetto al Var (per l’arbitro Mariani era stata solo ammonizione) ed aver successivamente perso per infortunio pedine quali Valoti, Bonifazi e Fares (si spera che per quest’ultimo non sia un brutto guaio). Una Spal bella e tosta, che vincendo avrebbe dato senso alla rincorsa salvezza. Ora, invece, è a -7 dal Genoa quart’ultimo. E occhio al contraccolpo psicologico.
Contrapposizioni. Spal con ampissimo turn over: ben otto le varianti di formazione rispetto all’undici iniziale di domenica a Napoli. Mister Di Biagio (senza gli infortunati Berisha, Zukanovic, Reca e Di Francesco, oltre allo squalificato Felipe) conferma le due punte e si risolve a non rinunciare a bomber Petagna, affiancato da Floccari e non da Cerri. Linea di centrocampo tutta “nuova”, con D’Alessandro e Valoti larghi e Dabo e Valdifiori in mediana. Dietro, esclusione per il diffidato Cionek mentre Vicari - in posizione analoga - è schierato regolarmente, ed in tandem con lui rientra Bonifazi. Inedita coppia di terzini: Tomovic a destra e Sala a sinistra come contro il Cagliari. Fares viene centellinato, siede sul banco.
Nel Milan le uniche novità sono i prodotti del vivaio Calabria e Gabbia al posto di Conti e Kjaer. Ibrahimovic, di rientro dopo l’infortunio al polpaccio, parte dalla panchina.
Passo e gol. Ritmi ben diversi rispetto alle gare con Cagliari e Napoli. La Spal appare brillante, le gambe girano bene, l’occupazione del terreno è buona. I biancazzurri lasciano il pallino al Milan, almeno a tratti, ma non rinunciano né a manovrare né a distendersi. Squadra viva, aveva ragione Di Biagio nella sua sottolineatura pre-gara, ci sono il passo e la frequenza non viste in precedenza. Dabo dà sostanza al centrocampo, D’Alessandro assicura sprint, Floccari porta il suo sapere calcistico, Valoti è bello pimpante. Quando capisce che il Diavolo non è così spaventoso, la Spal colpisce. Un paio di angoli ravvicinati. Sul secondo si accende un mischione, il pallone è una biglia da flipper, l’imbucata giusta - da due passi - la trova Valoti, un ex.
Prodigio ed espulsione. Il Milan perde Castillejo (infortunio muscolare) e con Calhanoglu sbatte su un ottimo Letica. La gara scorre in sostanziale equilibrio, la Spal se la gioca quantomeno alla pari.
Dabo garantisce la forza, la fisicità, la cattiveria altre volte assenti. Il marsigliese svetta di testa in mezzo al campo e serve Floccari che estrae dal suo datato ma sempre magico cilindro un prodigio di rara bellezza, un condensato di tecnica ed intelligenza (nel vedere Donnarumma leggermente avanzato): uno shoot di collo destro, di controbalzo, con parabola all’incrocio. Un capolavoro. Intanto, 2-0 per la Spal: è un sogno o siamo desti? Buona la seconda. I biancazzurri devono reggere, tenere il risultato. Il Var dà (gol annullato a Calhanoglu per fuorigioco di partenza di Rebic) e toglie (espulsione di D’Alessandro, inizialmente solo ammonito dall’arbitro, per durissima entrata su Hernandez: si guardino bene le immagini, il piede dello spallino impatta prima il pallone).
Assedio e infortuni. Nella ripresa il Milan si presenta con l’attaccante Leao al posto del terzino Calabria. Di Biagio toglie Valoti e Floccari, mette Fares e Missiroli e disegna un 4-4-1: scelta logica, non può fare altro. È una sorta di assedio milanista, fioccano gli angoli. Vicari salva sulla linea. La Spal è chiusa nella propria area. Il tecnico rossonero Pioli inserisce anche Ibrahimovic. I biancazzurri perdono per infortunio prima Bonifazi (viene rispolverato Salamon). E lo sfortunatissimo Fares. Dai e dai, il Milan segna (con Leao, dopo errore di Tomovic), ma la Spal inscena una resistenza eroica. Fino al fatale 49’, quando Vicari infila nella propria porta un pallone non pericoloso. Incredibile.
Guai mollare. Con lo spirito di ieri ci sarebbe ancora un filo di speranza. —