«Sindaco complimenti, nemmeno un caso di Covid in quasi tre mesi». «Ma no, cosa dice! Semmai complimenti alla comunità, siamo stati bravi». Sta forse in questa semplice, granitica idea di comunità il mistero di Comano, Comune di nemmeno 700 abitanti evitato dal Coronavirus nonostante si trovi nel cuore della Lunigiana, l’area più colpita in Toscana dall’infezione.
In questa anomalia (felice) - dice il sindaco Antonio Maffei - di sicuro «c’è stata la fortuna, che ha contato per metà. Se un contatto ti capita può fare male, soprattutto nei primi momenti quando non sapevamo che cosa ci fosse davanti a noi e le prime segnalazioni mancavano. Qui invece siamo stati scansati». La benevolenza del caso però non deve celare un mix di buone pratiche amministrative e sociali, così come una peculiare conformazione geografica. «Sì, l’altra metà della spiegazione che mi do - riprende Maffei - è che la gente è stata in casa: siamo riusciti a portare la spesa a domicilio a tantissime persone, molti non sono mai dovuti uscire. Quando abbiamo avuto la disposizione di chiudere non c’era alcun contagio sul territorio».
C’è poi la collocazione geografica del comune che dà le spalle all’Emilia Romagna. «Sulla strada principale di accesso - spiega il sindaco - c’era una telecamera e un’altra l’ho installata. In più tutta la cartellonistica ricordava il divieto di entrare senza motivazioni. Con l’Unione dei Comuni lunigianesi ogni tanto abbiamo fatto verifiche a campione sulle targhe per vedere se chi era entrato aveva ragioni valide». L’altra strada di accesso, quella emiliana, più piccola, è stata più facile da pattugliare.
Un controllo del territorio che non è passato solo dalle telecamere. «Nel piccolo viene bene: quando qualcuno capitava con l’auto subito qualche residente mi avvertiva. E noi, con un dipendente del Comune, andavamo a verificare. Lo stesso è successo con chi, da La Spezia o dalla Lombardia, ha una seconda casa: ogni movimento era registrato in tempo reale, ma non ci sono stati comportamenti scorretti». Pure le frazioni erano battute nel fine settimana per controllare che non arrivassero mezzi da fuori. «Un po’ di repressione l’abbiamo fatta, magari anche un po’ esagerata. Ma ci siamo attenuti alla normativa».
Ma il vero capolavoro riguarda le Rsa, le residenze per anziani. Qui ce ne sono 3: durante la pandemia si sono rivelate i focolai nei focolai. In Lunigiana diverse strutture sono state chiuse e commissariate dall’Asl. A Comano, invece, zero contagi. «Abbiamo chiuso i battenti al primo caso che abbiamo sentito: nessun accesso per ospiti e parenti, una misura difficile che ci è costata sul piano umano. E abbiamo adottato le misure, sempre più stringenti, man mano che la minaccia del virus diventava più chiara». Ora, però - dice il sindaco - « si deve tornare a vivere, seguendo le regole, non pensando che sia finita e senza cautele. Qui le distanze ci aiutano, il distanziamento lo fanno già le case lontane l’una dall’altra. E se è vero, come pare, che il virus lo portino anche le particelle d’inquinamento, beh, che dire: qui non ci sono rischi».
